Non esiste sulle mappe geografiche: le tue vacanze in una spiaggia deserta sconosciuta: sarai il primo umano a fare il bagno qui

Mare (Pexels) CataniaOggi

La natura è in grado sempre di stupire, quello che sta succedendo era imprevedibile e cambierà la storia futura. 

Nonostante i progressi tecnologici e le innumerevoli spedizioni, la percentuale di superficie terrestre effettivamente esplorata in dettaglio è sorprendentemente bassa. Sebbene le mappe globali siano complete, la conoscenza approfondita del suolo, del sottosuolo e degli ecosistemi rimane limitata in molte aree. Le regioni più accessibili e popolate sono ovviamente le meglio studiate, ma vaste zone del pianeta rimangono in gran parte sconosciute.

Le aree inesplorate o scarsamente conosciute sono spesso caratterizzate da condizioni ambientali estreme o da difficoltà di accesso. Le profondità oceaniche, le fitte foreste pluviali, le regioni polari e le catene montuose impervie rappresentano sfide significative per l’esplorazione.

La quantità di Terra che “non conosciamo affatto” è difficile da quantificare con precisione, ma è certamente significativa. Basti pensare che la biodiversità globale è ancora in gran parte sconosciuta, con milioni di specie potenzialmente non ancora scoperte, soprattutto negli ecosistemi meno accessibili.

Sebbene abbiamo una visione generale del nostro pianeta, la conoscenza dettagliata e completa della Terra è ancora lontana. Vaste aree rimangono da esplorare e comprendere appieno, offrendo un potenziale enorme per future scoperte scientifiche e una maggiore consapevolezza della complessità del nostro mondo.

Gli oceani conosciuti

Sulla Terra esistono cinque grandi oceani interconnessi che coprono la maggior parte della superficie del nostro pianeta. Tradizionalmente, vengono distinti l’Oceano Pacifico, il più vasto e profondo, l’Oceano Atlantico, importante via di comunicazione, l’Oceano Indiano, caratterizzato da un clima monsonico, l’Oceano Antartico, che circonda il continente antartico, e l’Oceano Artico, il più piccolo e freddo, situato nella regione polare nord.

Questi oceani non sono entità separate ma costituiscono un unico grande sistema oceanico globale, dove le acque circolano e si mescolano. I confini tra di essi sono definiti convenzionalmente da fattori geografici e correnti marine. La loro importanza è cruciale per il clima terrestre, la biodiversità e come risorsa per l’umanità.

Oceano (Pexels) Cataniaoggi

Nascerà un nuovo cceano

Nel Corno d’Africa, nella regione di Afar che comprende Etiopia, Eritrea e Gibuti, si sta verificando un fenomeno geologico straordinario: la separazione delle placche tettoniche Nubiana, Somala e Arabica sta dando origine a una nuova spaccatura nella crosta terrestre. Questo processo, noto come rifting, sta accelerando, con le placche che si allontanano a una velocità fino a 2,5 centimetri all’anno.

Il magma che risale dal mantello terrestre assottiglia la crosta, creando fratture che potrebbero essere invase dalle acque del Mar Rosso e del Golfo di Aden, portando alla formazione di un nuovo oceano. Inizialmente si pensava che questo cambiamento avrebbe richiesto tra 8 e 10 milioni di anni, ma studi recenti suggeriscono che potrebbe avvenire in meno di un milione di anni. La formazione di questo nuovo oceano avrà un impatto significativo sulla geografia, il clima e l’economia della regione.