Scoperte frodi nella filiera del pellet: sequestrate 56 tonnellate e denunciate irregolarità
I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, nell’ambito dei servizi per il “Controllo Economico del Territorio” e del contrasto alle frodi commerciali, hanno smascherato gravi irregolarità nella produzione e commercializzazione di pellet da parte di un’azienda ragusana. Le indagini, condotte dalla Compagnia di Riposto, hanno rivelato l’uso illecito del marchio internazionale registrato “Enplus®”, garanzia di elevati standard qualitativi. Il pellet sequestrato, confezionato in sacchi da 15 kg, riportava un logo “A1” contraffatto nella forma, nel font e negli elementi grafici, incluso il richiamo alla normativa ISO.
Una perizia della licenziataria italiana del marchio “Enplus®” ha confermato la falsificazione, mentre le analisi sui campioni hanno attestato la qualità del materiale ben al di sotto delle categorie “A1”, “A2” e “B”. Complessivamente, sono stati sottoposti a sequestro 56 tonnellate di pellet e 208.000 sacchetti di packaging, corrispondenti a una potenziale immissione sul mercato di 3.000 tonnellate di prodotto per un valore superiore a 950.000 euro. Inoltre, è stata accertata la vendita al dettaglio di oltre 1.000 tonnellate di pellet per 355.000 euro.
Il legale rappresentante dell’azienda è stato denunciato per frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci. La società è inoltre segnalata per responsabilità amministrativa ai sensi del D.Lgs. 231/2001, con richiesta di sequestro preventivo per equivalente di oltre 350.000 euro. Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari: la responsabilità dei coinvolti sarà definita solo al termine del processo, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza. L’operazione delle Fiamme Gialle conferma l’impegno costante nel contrasto alla contraffazione e nella tutela dei consumatori, garantendo un mercato equo per gli operatori onesti.