Trantino: due anni di governo, visione integrata per una Catania sostenibile fra default e nuovi cantieri
Enrico Trantino
Enrico Trantino rifiuta l’idea di un’amministrazione fatta di interventi isolati. Lo ribadisce nelle 77 pagine della relazione annuale sullo stato di attuazione del programma, presentata a metà mandato nel Palazzo degli Elefanti: «La nostra è una strategia di sviluppo compatibile, non un catalogo di illusioni». Il testo, scandito per capitoli – mobilità, servizi sociali, sicurezza, gestione dei rifiuti – rivendica risultati concreti ma non nasconde il macigno del dissesto. Uscire dal default, ammette il sindaco, resta «un percorso complesso» perché diverse transazioni proposte dall’Organismo straordinario di liquidazione sono state rifiutate dai creditori, che hanno preferito le aule di tribunale. «Non ci siamo fermati», insiste, ma il ritorno a un Comune “in bonis” appare oggi più lungo del previsto.
Tra le leve per garantire sostenibilità finanziaria Trantino cita le partecipate: i consigli di amministrazione sono stati rinnovati «per competenza e trasparenza», dopo mesi di pressioni da parte dei partiti che ora puntano anche a un mini-rimpasto di giunta. Sul fronte dell’ordine pubblico la città sconta un’insicurezza «percepita» che il Comune vuole contrastare chiedendo il supporto dell’esercito in aree sensibili. I numeri dicono 169 531 verbali stradali nel 2024, di cui meno della metà riscossi, e 2 463 carcasse d’auto rimosse.
Gli investimenti non mancano: 50 milioni per la zona industriale, l’estensione della rete ciclabile e il progetto bandiera sul waterfront di Ognina, che prevede la demolizione del cavalcavia, una nuova passeggiata a mare e parcheggi interrati. In elaborazione anche il Piano urbanistico generale impostato sul principio del «consumo di suolo zero».
Non mancano tocchi di colore, come il lavaggio delle strade con detergente profumato indicato come segnale di decoro. Per l’opposizione è pura propaganda. «Un volantino elettorale travestito da atto istituzionale – attacca il consigliere dem Damien Bonaccorsi –. Quartieri sommersi dai rifiuti, differenziata ferma, controlli inesistenti. I cittadini pagano una Tari altissima per un servizio che non funziona». Trantino replica con l’elenco delle nuove gare per la gestione dei rifiuti e con l’annuncio di controlli potenziati da settembre. Sa che il dossier spazzatura, insieme a conti, decoro e sicurezza, influenzerà il giudizio finale sul mandato. Intanto rivendica la «visione d’insieme» e chiede tempo: altri tre anni per trasformare progetti in cantieri e cantieri in risultati misurabili.