CONFERMATO ARERA – ARIA CONDIZIONATA: approvato il limite massimo di BTU, chi ha questa potenza deve smontare tutto | È illegale

condizionatore (pexels) - cataniaoggi-2

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L’estate è appena iniziata e già si contano i primi record di calore: milioni di italiani corrono ad accendere il climatizzatore.

Con l’inizio dell’estate meteorologica, il caldo si è fatto sentire in modo deciso in tutta Italia, soprattutto al Centro-Sud. A Palermo, Roma e Napoli si sono toccati picchi oltre i 33°C già nei primi giorni di giugno. Le famiglie, le imprese e gli uffici hanno avviato i condizionatori con largo anticipo rispetto agli scorsi anni.

Ma se da un lato l’aria condizionata garantisce refrigerio, dall’altro impone riflessioni importanti su costi e sostenibilità. Il problema non è solo la bolletta più salata, ma anche l’impatto sull’ambiente e sul sistema energetico nazionale, già provato dalla crisi internazionale e dalla crescente domanda estiva.

Molti italiani stanno riscoprendo l’importanza di un uso consapevole dei climatizzatori. In particolare, ci si interroga su quanto consumano davvero questi dispositivi e come sia possibile migliorare il comfort senza sprecare energia. E i numeri parlano chiaro: più BTU ha un condizionatore, maggiore sarà il suo assorbimento elettrico.

BTU, ovvero British Thermal Units, è l’unità con cui si misura la potenza termica dei condizionatori. Un dispositivo da 9.000 BTU consuma circa 0,8 kW/h, uno da 18.000 BTU può arrivare fino a 1,5 kW/h. In caso di utilizzo prolungato, le spese mensili salgono rapidamente oltre i 40 euro, anche in presenza di modelli di fascia energetica medio-alta.

Tipologie, consumi e differenze tra i modelli

I climatizzatori centralizzati, diffusi in uffici e grandi palazzi, hanno consumi medi superiori ai 5 kW. Molto diffusi anche i modelli mono e multi split da 9.000 a 18.000 BTU, adatti alle abitazioni private. I portatili, più versatili ma meno efficienti, variano in base alla potenza, pur restando nella fascia sotto i 2 kW. Il vero risparmio lo garantiscono i modelli smart di nuova generazione, con tecnologia inverter e classe A++ o superiore.

Per capire quanto incida il condizionatore in bolletta basta una semplice formula: potenza in kW × ore di utilizzo × costo energia. Ad esempio, 0,8 kW per 8 ore a 0,20 €/kWh equivalgono a circa 1,28 euro al giorno, ovvero quasi 40 euro al mese. Ma bastano piccole accortezze per tagliare i costi: isolare bene la casa, impostare il termostato sui 25°C, evitare di raffreddare stanze inutilizzate.

condizionatore (pexels) - cataniaoggi
condizionatore (pexels) – cataniaoggi

Il limite imposto da ARERA e il divieto che spiazza tutti

La buona volontà però, da sola, potrebbe non bastare più. Negli ultimi giorni, ARERA ha confermato l’approvazione di un limite massimo di BTU per i condizionatori d’aria destinati all’uso domestico. Una decisione che arriva nel pieno della stagione estiva e che spiazza migliaia di utenti. Il motivo? Limitare il rischio di blackout e abbattere l’impatto ambientale.

Il provvedimento è chiaro: tutti i dispositivi con potenza superiore a 12.000 BTU installati in ambito residenziale senza autorizzazione speciale sono considerati illegali. Chi li possiede dovrà disattivarli e procedere alla rimozione. L’obiettivo è evitare consumi eccessivi nelle ore di punta. Chi non si adegua rischia multe salate e controlli a sorpresa. Il caldo, ormai, non si combatte più solo col telecomando.