ULTIM’ORA AGCOM – Internet obbligatorio per legge, 4.000€ di multa a chi non ha l’abbonamento | Le Fiamme Gialle ti rovinano

pos (pexels) - cataniaoggi

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Una nuova misura anti-evasione impone la connessione continua dei dispositivi: ecco cosa sta succedendo e cosa c’entra l’AGCOM.

Negli ultimi anni, il ruolo dell’AGCOM si è esteso ben oltre il classico ambito delle telecomunicazioni. L’Autorità Garante per le Comunicazioni oggi è diventata uno dei perni del controllo e della regolazione della nostra vita digitale. Ma dietro la sua sigla si cela una rete di poteri che, tra privacy, sorveglianza e normative tecniche, influisce sempre più direttamente sulla vita di milioni di cittadini e imprese italiane.

Nata ufficialmente nel 1997, l’AGCOM ha il compito di vigilare su tutti i settori della comunicazione: TV, radio, internet, operatori mobili, piattaforme online. È lei che autorizza o blocca fusioni mediatiche, assegna le frequenze e stabilisce cosa è lecito dire in TV o sui social. Negli ultimi anni, però, la sua funzione si è estesa al controllo delle infrastrutture digitali, trasformandola in un vero e proprio arbitro del nuovo ordine economico-tecnologico.

Nel 2023, ad esempio, l’Autorità ha proposto limiti agli algoritmi di raccomandazione delle piattaforme streaming. Nel 2024 ha supervisionato la digitalizzazione dei comuni per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E nel 2025, entra in gioco in una delle trasformazioni più radicali mai viste nel commercio italiano: l’obbligo di connessione tra i sistemi di pagamento elettronici e i registratori fiscali.

POS, registratori e controlli incrociati

A partire dal 1° gennaio 2026, infatti, entrerà in vigore una misura contenuta nella Legge di Bilancio 2025 che punta a collegare permanentemente i POS ai registratori telematici. L’obiettivo? Contrastare l’evasione fiscale, ma con metodi che faranno discutere.

La norma prevede che ogni transazione elettronica – tracciata da carte, bancomat o smartphone – debba essere memorizzata automaticamente dal registratore telematico, che a sua volta invierà ogni giorno all’Agenzia delle Entrate l’importo complessivo dei pagamenti ricevuti. Non saranno inclusi i dati sensibili dei clienti, ma il flusso economico dell’attività commerciale sarà interamente tracciato.

Le sanzioni per chi non si adegua sono severe: da 1.000 a 4.000 euro di multa, oltre alla sospensione della licenza per gli esercenti più recidivi. E no, non basta avere un POS attivo: deve essere collegato tecnicamente al registratore telematico, pena l’irregolarità.

pos (pexels) - cataniaoggi
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Internet obbligatorio per legge?

Questa novità implica, di fatto, che ogni esercente dovrà avere una connessione internet stabile e continua. Senza di essa, la trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate non potrà avvenire, e scatteranno le sanzioni. In altre parole, avere internet diventa un requisito obbligatorio per esercitare legalmente l’attività.

Non si tratta solo di un’evoluzione tecnologica: si tratta di una trasformazione strutturale del rapporto tra lo Stato e i piccoli esercenti. Anche la trasmissione incompleta o errata dei dati potrà essere sanzionata: 100 euro per ogni errore, fino a 1.000 euro a trimestre. E le multe non si fermeranno ai corrispettivi: verranno estese anche ai pagamenti elettronici.

In un contesto in cui le piattaforme digitali sono già protagoniste assolute, il rischio è che un blackout, un disservizio di rete o un errore tecnico possano causare multe pesanti e perfino la chiusura dell’attività. Il messaggio è chiaro: senza rete, non c’è commercio. E per quanto lo scopo sia la lotta all’evasione, molti vedono in queste norme un passo deciso verso un controllo centralizzato e automatizzato di ogni flusso economico.