SUICIDIO INPS – Bonus a debito: se lo riprendono con tutti gli interessi: 50€ in meno da giugno a dicembre | Già programmato lo sterminio

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Possibile novità poco piacevoli per alcuni gruppi di persone che vedranno detratte alcune cifre dai propri cedolini. 

Il sistema pensionistico italiano si fonda sul principio della ripartizione: i contributi versati oggi dai lavoratori attivi vengono immediatamente utilizzati per pagare le pensioni di chi è già in quiescenza. Non c’è quindi un’accumulazione di riserve individuali, ma un flusso continuo di denaro che garantisce la sostenibilità del sistema nel presente.

Tuttavia, l’importo della pensione non dipende più solo dagli ultimi stipendi, come nel vecchio sistema retributivo, ma è calcolato principalmente con il metodo contributivo. Questo significa che l’ammontare dell’assegno finale è legato alla somma di tutti i contributi versati durante la vita lavorativa, rivalutati in base al tasso di crescita dell’economia, e poi trasformati in rendita.

Questa impostazione, introdotta con diverse riforme a partire dagli anni ’90 (come la Legge Fornero), mira a garantire una maggiore equità e sostenibilità del sistema nel lungo periodo, a fronte di un invecchiamento della popolazione e di una diminuzione delle nascite.

Le continue modifiche ai requisiti di accesso alla pensione, come l’età anagrafica e gli anni di contributi, sono spesso oggetto di dibattito e di nuove proposte, come le varie “Quote” che cercano di offrire flessibilità in uscita pur mantenendo l’equilibrio finanziario.

I bonus per i pensionati

Negli ultimi anni, il governo italiano ha introdotto diversi bonus e agevolazioni per i pensionati, spesso in risposta a situazioni di emergenza economica o per sostenere le fasce più deboli. Tra i più rilevanti, si ricordano il Bonus 200 euro e il Bonus 150 euro, entrambi erogati come “una tantum” nel 2022. Queste indennità erano destinate a titolari di trattamenti pensionistici con determinati requisiti reddituali.

Oltre a questi bonus straordinari, i pensionati possono beneficiare di altre agevolazioni consolidate nel tempo, come la quattordicesima mensilità, riconosciuta a chi ha più di 64 anni e un reddito pensionistico entro determinate soglie. Esistono poi agevolazioni come sconti su servizi pubblici e trasporti. Recentemente, si è parlato anche del Bonus Anziani da 850 euro per over 80 non autosufficienti.

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Restituire 50 euro al mese

A partire dalla pensione di giugno 2025, alcuni pensionati subiranno una riduzione di circa 50 euro mensili. Questo non è un errore, ma la conseguenza di controlli a posteriori dell’INPS sui bonus straordinari erogati nel 2022 e nel 2023. Le verifiche fiscali, concluse a inizio 2025, hanno rivelato che alcuni beneficiari avevano superato le soglie reddituali previste, risultando non idonei.

La trattenuta serve a recuperare quanto indebitamente versato. L’INPS ha optato per una restituzione graduale, evitando prelievi unici e inserendo una voce chiara nel cedolino della pensione. Questa procedura riguarda solo i pensionati che, pur sembrando idonei al momento dell’erogazione, in base ai dati reddituali aggiornati, non rispettavano i requisiti previsti per i bonus.