“L’IMU non ci bastava”, nuova mazzata per gli italiani, tassato 2 volte il mattone | Prelievo automatico dallo stipendio

Tasse seconda casa (cataniaoggi.it-pexels)

Seconda casa, la stangata del Fisco tra tasse e agevolazioni ridotte: l’acquisto è più caro rispetto alla prima casa

Comprare una seconda casa in Italia rappresenta per molti un investimento, un modo per diversificare i risparmi e garantire un rendimento futuro. Tuttavia, al momento dell’acquisto e negli anni successivi, bisogna fare i conti con una tassazione più pesante rispetto a quella prevista per l’abitazione principale. L’acquirente deve affrontare non solo costi maggiori in fase di rogito, ma anche una serie di imposte che ricadranno annualmente sul patrimonio immobiliare.

Già al momento dell’acquisto la differenza è evidente. Chi compra una seconda abitazione non può beneficiare degli sgravi riservati all’acquisto della prima casa. Le imposte catastale e ipotecaria restano fisse, ma l’imposta di registro subisce un forte incremento: dal 2% previsto per la prima abitazione, si passa al 9% per tutti gli altri immobili. Una percentuale che incide in modo significativo sul costo complessivo dell’operazione e che può scoraggiare chi intende investire nel mattone come forma di risparmio.

Il peso fiscale maggiore arriva però con l’Imu, l’imposta municipale propria che colpisce tutte le abitazioni diverse dalla principale. L’esenzione resta valida solo per la casa in cui si vive, purché non sia di lusso. L’importo da versare varia da Comune a Comune, poiché l’aliquota è stabilita localmente e può oscillare tra l’8,6 e il 10,6 per mille della rendita catastale. Anche il semplice possesso di una seconda abitazione, dunque, comporta un esborso annuale inevitabile.

Esistono tuttavia alcune eccezioni. Nel caso in cui la seconda casa venga concessa in comodato d’uso gratuito a un parente di primo grado, la base imponibile per il calcolo dell’Imu si riduce del 50%. Si tratta di un’agevolazione che può alleggerire parzialmente il carico fiscale, anche se rimane comunque una spesa costante da mettere in conto.

La Tari, tassa sui rifiuti anche per case sfitte

Oltre all’Imu, i proprietari di seconde case devono versare anche la Tari, la tassa destinata al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Questo tributo colpisce sia le abitazioni abitate sia quelle sfitte, perché, in linea teorica, ogni immobile può produrre rifiuti. L’importo varia in base alla metratura dell’abitazione, al numero di occupanti e alle tariffe decise dal Comune. Solo nel caso in cui l’immobile risulti inabitabile, privo di arredi e con utenze staccate, si può ottenere l’esenzione.

Il quadro si complica ulteriormente quando la seconda casa si trova nello stesso Comune dell’abitazione principale ed è lasciata vuota. In questo caso, oltre all’Imu, scatta anche l’obbligo di versare l’Irpef. La normativa, introdotta nel 2013, stabilisce che il reddito dell’immobile concorre alla base imponibile Irpef nella misura del 50%, calcolato sulla rendita catastale rivalutata e aumentata di un terzo. Si tratta di una doppia imposizione che il legislatore ha voluto per incentivare i proprietari ad affittare gli immobili non utilizzati.

Acquisto seconda casa (cataniaoggi.it-pexels)

Le ristrutturazioni più care dal 2025

Il carico fiscale sulle seconde case si avverte anche in caso di lavori di ristrutturazione. Dal 2025, infatti, il bonus ristrutturazioni resta al 50% solo per l’abitazione principale, mentre per le altre case lo sconto scende al 36%. Una differenza che pesa non poco sui bilanci familiari, rendendo meno conveniente investire in interventi di manutenzione straordinaria o di riqualificazione energetica.

Un ulteriore fattore da considerare riguarda le seconde case ristrutturate grazie al superbonus. I proprietari sono obbligati ad aggiornare la rendita catastale dopo i lavori, e spesso l’aggiornamento comporta un aumento della base imponibile. Questo significa che, oltre a pagare una quota più alta di Imu, ci si ritrova a sostenere anche Tari e, in alcuni casi, Irpef più salate. Un insieme di spese che trasforma la seconda casa in una voce di costo significativa, lontana dall’idea iniziale di investimento leggero e redditizio.