IMU, non è dovuta sulla prima casa: nessuno ti ha mai spiegato il magheggio legale | L’avvocato sa tutto
Soldi risparmio (Pixabay) CataniaOggi
Il pagamento dell’IMU grava spesso sulle nostre finanze, ma in determinate condizioni non è necessario pagarla.
L’Imposta Municipale Propria (IMU) è un tributo comunale introdotto nel 2012, che grava sul possesso di beni immobili, inclusi fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. L’IMU ha sostituito la precedente ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) e, per la componente immobiliare non locata, anche l’IRPEF e le relative addizionali.
Le antenate dell’IMU possono essere considerate le imposte patrimoniali sugli immobili che si sono succedute nel tempo in Italia, culminando nell’ICI. L’introduzione dell’IMU ha rappresentato una riforma significativa della tassazione immobiliare, con l’obiettivo di semplificare il sistema e garantire maggiori entrate ai comuni.
L’ammontare dell’IMU da pagare si calcola applicando specifiche aliquote alla base imponibile dell’immobile. Questa base imponibile è generalmente costituita dalla rendita catastale rivalutata o dal valore venale in comune commercio. Esistono diverse casistiche che possono comportare riduzioni o esenzioni dal pagamento dell’IMU.
Il gettito dell’IMU è destinato principalmente al finanziamento dei servizi comunali, come la manutenzione del territorio, la gestione dei rifiuti, i trasporti pubblici, l’illuminazione pubblica e altri servizi essenziali per la collettività locale. L’IMU rappresenta quindi una fonte di finanziamento cruciale per i comuni italiani.
Morosità IMU
Se l’IMU non viene pagata entro le scadenze stabilite, il contribuente riceverà un avviso di accertamento esecutivo da parte del Comune, ovvero una cartella di pagamento con la richiesta della somma dovuta. A questo importo si aggiungeranno sanzioni e interessi di mora per il ritardo. È comunque possibile regolarizzare la situazione con il “ravvedimento operoso”, pagando l’imposta in ritardo con sanzioni ridotte.
Non sono tenuti al pagamento dell’IMU i possessori di alcune categorie di immobili. Tra questi, l’abitazione principale e le relative pertinenze (entro certi limiti). Ulteriori esenzioni possono riguardare specifiche categorie come terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e IAP, immobili utilizzati per attività non commerciali da enti ecclesiastici, e altri casi particolari previsti dalla legge.
Escamotage per non pagare l’IMU
Se si affitta la prima casa, l’IMU è generalmente dovuta. L’esenzione IMU per l’abitazione principale decade nel momento in cui l’immobile viene locato, poiché viene meno il requisito della dimora abituale del proprietario. Tuttavia, se si affitta solo una parte della casa, mantenendo la residenza nell’immobile, si può continuare a beneficiare dell’esenzione IMU sulla parte non affittata.
Ipotizzare di affittare una singola stanza della propria abitazione mantenendo la residenza nell’immobile. In questo scenario, secondo l’interpretazione prevalente e quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, si potrebbe continuare a beneficiare dell’esenzione IMU sulla restante parte dell’abitazione, considerata ancora come principale.