AIRBAG AL TRITOLO – Torna l’incubo Takata: come in una pentola a pressione, con il caldo ti esplodono in faccia | Salta in aria anche il tetto

Airbag (Pexels) Cataniaoggi

Occorre fare massima attenzione in auto, un dispositivo salvavita può diventare pericoloso. Cosa sta succedendo. 

L’idea di un sistema di sicurezza passiva che potesse proteggere gli occupanti di un veicolo in caso di incidente risale a diversi inventori. Già negli anni ’50 furono depositati brevetti per dispositivi simili all’airbag moderno. Tuttavia, è considerato l’ingegnere tedesco Walter Lindner ad aver ottenuto uno dei primi brevetti significativi nel 1953 per un “sacchetto gonfiabile per proteggere le persone nei veicoli”.

Nonostante le prime intuizioni e i brevetti pionieristici, l’airbag impiegò diversi decenni per passare dall’idea alla produzione di massa e all’adozione diffusa. Inizialmente, negli anni ’70 e ’80, l’airbag era offerto come un costoso optional su alcune vetture di lusso, principalmente negli Stati Uniti e in Europa.

Tuttavia, con il progredire della tecnologia, la diminuzione dei costi di produzione e la crescente consapevolezza sull’importanza della sicurezza automobilistica, l’airbag iniziò a diventare un equipaggiamento sempre più comune. Le case automobilistiche iniziarono a offrirlo come optional su un numero maggiore di modelli, e la sua efficacia nel ridurre le lesioni in caso di collisione divenne sempre più evidente.

Il vero punto di svolta si ebbe con le normative sulla sicurezza veicolare. Negli anni ’90, molti paesi, introdussero leggi che rendevano obbligatoria l’installazione degli airbag frontali su tutte le auto di nuova immatricolazione. Questa imposizione normativa ha sancito il passaggio dell’airbag da optional di lusso a dispositivo di sicurezza standard.

Come funziona l’airbag

Il funzionamento di un airbag si basa su una reazione chimica rapida e controllata. Al momento dell’impatto, dei sensori elettronici rilevano la decelerazione improvvisa e inviano un segnale a un’unità di controllo. Questa attiva un detonatore che incendia una piccola carica di azotidrato di sodio.

La combustione dell’azotidrato di sodio produce una grande quantità di azoto gassoso in un brevissimo lasso di tempo (circa 30-50 millisecondi). Questo gas gonfia rapidamente un sacco di nylon o di altro materiale resistente, interponendosi tra l’occupante del veicolo e le superfici rigide dell’abitacolo, come il volante o il cruscotto, attutendo così l’impatto e riducendo il rischio di lesioni gravi.

Airbag (Pixabay) Cataniaoggi

Airbag difettosi, auto ritirate

Soltanto in Svizzera, circa 100.000 veicoli sono ancora equipaggiati con airbag difettosi prodotti dalla fallita azienda giapponese Takata. Questi dispositivi, noti per il rischio di esplosione del gonfiatore che può scagliare frammenti metallici nell’abitacolo, hanno causato almeno 44 vittime a livello globale. Sebbene la prima campagna di richiamo in Svizzera sia partita nel 2019, il processo di sostituzione procede lentamente e molti automobilisti continuano a ricevere notifiche solo ora.

Oltre 93.000 veicoli con airbag Takata sono ancora in circolazione, ma  il numero reale potrebbe superare i 100.000. Inoltre, tanti veicoli non più immatricolati potrebbero essere stati esportati o smantellati, con il rischio che gli airbag difettosi vengano riutilizzati come pezzi di ricambio.