Affitto, con busta paga alla mano c’è lo SCONTO del 30% | Passa il decreto, il locatore deve abbassarlo per legge
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Arriva un’agevolazione che può cambiare le regole del mercato immobiliare nelle località turistiche.
In Italia, trovare casa in affitto è diventata una vera impresa. I prezzi salgono, le richieste aumentano e le disponibilità si riducono. In città come Milano, Firenze e Roma, un bilocale può costare quanto un mutuo, e nelle località di mare o montagna la situazione non è molto diversa, specialmente durante l’alta stagione. Chi lavora nel turismo, spesso con contratti stagionali e stipendi modesti, si ritrova a spendere metà del proprio reddito solo per un tetto sopra la testa.
Negli ultimi anni, i lavoratori del settore turistico hanno lanciato più volte l’allarme: trovare un alloggio dignitoso e accessibile, per pochi mesi o per tutta la stagione, è diventato sempre più difficile. In alcune zone, come la Costiera Amalfitana, il Salento o le isole, gli affitti stagionali raggiungono cifre insostenibili, rendendo impossibile per camerieri, receptionist, barman o cuochi trovare una sistemazione a prezzi compatibili con il proprio stipendio.
Una situazione paradossale, perché mentre i turisti trovano resort e appartamenti ben arredati, chi lavora per accoglierli spesso dorme in auto o in stanze condivise, lontane dal posto di lavoro. E per chi gestisce una struttura, trovare personale disposto a trasferirsi per lavorare è sempre più complicato, proprio a causa dei costi dell’alloggio.
Il nodo casa
Il problema è noto da tempo e ha ormai superato i confini del singolo lavoratore, diventando un ostacolo strutturale per tutto il comparto turistico. Senza soluzioni abitative accessibili, molte imprese non riescono più a trovare personale qualificato. Alcuni ristoratori si sono visti costretti a chiudere in anticipo o ridurre i servizi, non per mancanza di clienti, ma per assenza di camerieri o chef disposti a pagare affitti fuori mercato per lavorare due o tre mesi.
Ora però, una novità normativa potrebbe cambiare le carte in tavola. Una misura pensata per affrontare proprio questo paradosso e alleggerire il peso dell’affitto per chi lavora nel cuore pulsante del turismo italiano. Un cambio di rotta che, se attuato in tempi brevi, potrebbe avere un impatto concreto già da questa stagione.
Ecco come funziona lo sconto del 30% sull’affitto
Con l’approvazione del Decreto Omnibus 2025, il Governo ha deciso di intervenire con una serie di incentivi dedicati proprio al tema degli alloggi per i lavoratori del turismo. La misura prevede lo stanziamento di 44 milioni di euro per quest’anno, e altri fondi per il biennio successivo, con un obiettivo chiaro: ridurre il costo degli affitti nelle località turistiche ad alta densità stagionale.
In concreto, chi affitta o gestisce immobili destinati a ospitare lavoratori del comparto turistico potrà accedere a contributi pubblici, a patto di applicare canoni calmierati. Il requisito? Offrire alloggi con una riduzione minima del 30% rispetto ai prezzi di mercato. Gli incentivi, quindi, non vanno direttamente ai lavoratori, ma a chi fornisce le abitazioni (alberghi, residence, locatori professionali), che in cambio devono garantire affitti più accessibili per chi lavora in bar, ristoranti, hotel e altre attività della filiera turistica. Il Decreto prevede anche fondi per la riqualificazione energetica degli alloggi, con l’obiettivo di renderli non solo più economici, ma anche più vivibili. Entro la fine dell’estate 2025 sarà pubblicato un Decreto attuativo che stabilirà le regole per richiedere gli incentivi e i controlli per verificare che le condizioni siano rispettate.