ULTIM’ORA – 160€ per portare fuori il cane: la nuova pet-tax è un salasso | A fine mese la farà nel water
Portare fuori il cane - (cataniaoggi.it-pexels)
Cane fa pipì per strada orami è vitato anche quello, se ti becca la polizia scatta la multa per il proprietario
Una sanzione amministrativa di 157 euro è stata inflitta a un uomo di 44 anni residente a Torre del Benaco, in provincia di Verona, per non aver pulito dopo che i suoi cani avevano urinato su un cestino. L’episodio, avvenuto nei pressi di un ristorante del centro storico, ha sollevato un acceso dibattito, attirando l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Alla base della multa, il mancato rispetto di un’ordinanza comunale che obbliga i proprietari di animali a pulire l’urina immediatamente.
L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA) è subito intervenuta in difesa del multato, definendo l’episodio una “follia amministrativa”. Il presidente Lorenzo Croce ha commentato l’accaduto come una “prima multa per non aver raccolto la pipì del cane”, sostenendo che si tratta di una misura che sfida il buon senso. L’AIDAA ha annunciato che si rivolgerà persino al Presidente della Repubblica se necessario, per fermare l’applicazione di ordinanze simili.
L’ordinanza del comune di Torre del Benaco è chiara: nel centro storico è obbligatorio pulire immediatamente l’urina degli animali domestici con acqua. In caso contrario, scatta una sanzione amministrativa. Il provvedimento si inserisce in un più ampio tentativo di mantenere il decoro urbano, ma pone interrogativi su come farlo rispettare senza scatenare reazioni spropositate o penalizzare in modo eccessivo i proprietari di animali.
Non si tratta solo di sanzioni amministrative: la pipì del cane può, in alcuni casi, portare a conseguenze penali. L’articolo 639 del codice penale punisce chi imbratta beni altrui, mobili o immobili. Se il cane urina su un muro o su un’auto, ad esempio, il proprietario può incorrere in multe da 300 a 1.000 euro, e in casi più gravi rischia persino il carcere, specialmente se il danno riguarda beni di valore storico o artistico.
Il ruolo della Cassazione e l’importanza della bottiglietta d’acqua
Una sentenza della Corte di Cassazione del 2015 ha fatto scuola: un uomo, accusato di imbrattamento, è stato assolto perché aveva con sé una bottiglietta d’acqua per pulire l’urina del cane. Secondo i giudici, tale comportamento dimostra la volontà di evitare danni e rappresenta una forma di diligenza sufficiente per escludere la colpa. Questo orientamento giurisprudenziale sottolinea l’importanza di adottare semplici precauzioni per evitare sanzioni.
Quella di Torre del Benaco non è un’eccezione. Sempre più comuni italiani stanno adottando regolamenti che obbligano i cittadini a pulire l’urina dei propri cani dalle strade e dai marciapiedi. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare la pulizia urbana, ma le modalità di applicazione variano, generando spesso incertezza tra i cittadini. Alcuni vedono queste ordinanze come strumenti necessari, altri come misure eccessive e punitive.
Il difficile equilibrio tra igiene pubblica e tolleranza
L’episodio di Verona mette in evidenza la difficoltà nel trovare un equilibrio tra la tutela dell’igiene pubblica e il rispetto della convivenza civile. Le istituzioni devono garantire un ambiente urbano decoroso, ma è altrettanto importante evitare eccessi burocratici che colpiscano indiscriminatamente. Educazione e sensibilizzazione dei proprietari potrebbero essere strumenti più efficaci delle sanzioni.
Chi convive con un animale domestico ha il dovere di gestirne i bisogni nel rispetto della comunità. Portare con sé una bottiglia d’acqua rappresenta un gesto semplice ma fondamentale per evitare conflitti e rispettare le regole. Allo stesso tempo, i comuni devono adottare misure che coniughino ragionevolezza e senso pratico, promuovendo una cultura del rispetto piuttosto che della punizione.