“Siamo in emergenza statevene a casa”: il paradiso delle vacanze caccia i turisti | Fino al 22 luglio ferie proibite
Atene (cataniaoggi.it-pexels)
Grecia in fiamme: stato d’emergenza sull’isola di Chios, evacuazioni e fuga dei turisti, un colpo durissimo al turismo
La Grecia si trova ancora una volta a fronteggiare l’emergenza incendi, con l’isola di Chios travolta da vasti roghi che hanno costretto le autorità a dichiarare lo stato d’emergenza. Le fiamme, scoppiate domenica 22 giugno nell’area forestale di Kofinas, si sono propagate rapidamente da tre punti distinti, mettendo subito a rischio centri abitati e aree turistiche. Dopo appena tre giorni, l’estensione dell’incendio ha reso necessaria l’evacuazione di venti insediamenti e il coinvolgimento di oltre 400 vigili del fuoco, impegnati giorno e notte per tentare di contenere l’avanzata del fuoco.
La gravità della situazione ha richiesto l’intervento immediato della Protezione civile, che ha autorizzato l’impiego di elicotteri, veicoli antincendio e bombardieri d’acqua, oltre a decine di volontari accorsi da tutta la Grecia. I venti forti hanno reso le operazioni di spegnimento ancora più complesse, alimentando le fiamme in più direzioni e rendendo instabili le condizioni di sicurezza. Il Segretario generale Nikos Papaefstathiou ha annunciato che lo stato d’emergenza resterà in vigore almeno fino al 22 luglio, per consentire il massimo sforzo nel contrasto all’incendio e nell’assistenza alla popolazione.
I primi insediamenti evacuati sono stati quelli più vicini all’epicentro delle fiamme, tra cui Agios Makarios Vrontados, dove i residenti sono stati condotti in sicurezza sulla spiaggia di Vrontados. A seguire, anche le comunità di Paryfes, Panagia Voitheia, Gialourika e Agios Panteleimonas sono state svuotate in via precauzionale. La rapidità delle operazioni ha evitato tragedie, ma la paura tra gli abitanti è palpabile. Le autorità hanno diffuso istruzioni dettagliate per riconoscere i segnali di pericolo e affrontare eventuali nuove evacuazioni in modo tempestivo.
Mentre le fiamme continuano a devastare l’isola, le forze dell’ordine hanno avviato accertamenti per individuare la causa degli incendi. Anche se l’emergenza climatica e il riscaldamento globale sono fattori riconosciuti nella diffusione dei roghi estivi, si fa sempre più forte l’ipotesi di un’origine dolosa. Le fiamme che si sono sviluppate contemporaneamente in punti diversi fanno sospettare un’azione coordinata, anche se le indagini sono ancora in fase iniziale.
Turisti in fuga tra paura e incertezza
Il disastro ha colpito una delle principali mete turistiche greche proprio nel cuore della stagione estiva. L’isola di Chios non è solo una destinazione molto frequentata, ma anche il fulcro della produzione di mastice, derivato dal lentisco e fondamentale per l’economia agricola locale. L’impatto degli incendi potrebbe rivelarsi devastante, non solo per le strutture turistiche, ma anche per i produttori e le famiglie che vivono delle coltivazioni andate in fumo. Il governo greco sarà chiamato a sostenere rapidamente la ricostruzione.
Mentre le autorità hanno invitato i visitatori a spostarsi in aree più sicure, molti turisti hanno deciso di interrompere anticipatamente le proprie vacanze. La perdita di alloggi e l’atmosfera di emergenza hanno spinto migliaia di persone a rientrare nei paesi d’origine, temendo un aggravarsi della situazione. L’aeroporto di Chios, al momento, regge la pressione, ma resta l’incognita sulla durata dell’emergenza e sugli effetti a lungo termine sul settore turistico.
Una sfida anche per la prevenzione futura
La tragedia del 2023 aveva già spinto la Grecia a rafforzare la propria capacità di risposta agli incendi, potenziando i mezzi di intervento e formando nuovo personale. Tuttavia, gli eventi di questi giorni dimostrano che gli sforzi, per quanto significativi, non bastano a prevenire del tutto simili disastri. Serviranno ulteriori investimenti in prevenzione, sorveglianza e gestione del territorio, soprattutto nelle aree ad alto rischio climatico.
Terminata l’emergenza, l’attenzione si sposterà inevitabilmente sulla ricostruzione. Sarà necessario ristabilire le infrastrutture distrutte, supportare le famiglie colpite, incentivare la ripresa delle attività agricole e rilanciare il turismo. Il governo greco dovrà agire con decisione e rapidità per non lasciare l’isola sola di fronte alle conseguenze di un evento che rischia di lasciare segni indelebili sul piano umano, ambientale ed economico.