PASSATA CONAD – Seconda in classifica nazionale e costa solo 0,80 a latta | La fanno a due passi dal Vesuvio
Passata di pomodoro - (cataniaoggi.it-pexels)
Passata di pomodoro, quale scegliere? Gli esperti hanno deciso che la migliore è queste e costa pochissimo
Tra gli ingredienti più iconici e amati della cucina italiana, la passata di pomodoro occupa un posto d’onore nelle dispense di ogni famiglia. Base indispensabile per primi piatti, salse, zuppe e ricette tradizionali, rappresenta un simbolo del Made in Italy gastronomico. Eppure, al momento dell’acquisto, orientarsi tra le decine di marche disponibili può diventare complicato. Prezzo, etichetta, provenienza e gusto sono solo alcune delle variabili che i consumatori si trovano a valutare.
Per fare chiarezza, Altroconsumo ha condotto un test comparativo su 24 passate di pomodoro, acquistate tra gennaio e marzo 2025. Lo studio ha incluso prodotti di marchi noti, private label della grande distribuzione e persino alcune alternative biologiche. L’obiettivo era fornire una fotografia completa del mercato, analizzando qualità, sicurezza, gusto, sostenibilità e trasparenza delle informazioni riportate in etichetta.
Il lavoro si è svolto su più fronti. In laboratorio, le passate sono state analizzate per verificare la presenza di muffe, pesticidi, sale, acqua aggiunta e impurità. Sono stati controllati il peso netto e la qualità del pomodoro, anche tramite indicatori chimici e visivi. Al contempo, è stata organizzata una degustazione con esperti per valutare il sapore e la freschezza, elementi centrali per un prodotto così semplice ma ricco di tradizione.
Dai risultati è emerso un verdetto chiaro: Mutti Passata di Pomodoro e Conad Passata di Pomodoro Classica ottengono entrambi 71 punti, guadagnandosi il titolo di “migliore del test”. La passata Conad è risultata anche la più conveniente, con i suoi 85 centesimo per la confezione di 700 grammi, venendo indicata come “miglior acquisto”. A seguire, buoni risultati per De Cecco, La Molisana, De Rica, Esselunga e Cirio, tutte con valutazioni tra i 65 e i 68 punti.
I parametri più penalizzanti
Alcuni campioni sono stati penalizzati per la presenza, seppur entro i limiti di legge, di pesticidi considerati critici. Anche l’aggiunta di sale e un rapporto sfavorevole tra contenuto e confezione hanno inciso negativamente. È il caso, ad esempio, di alcuni prodotti biologici che, pur dichiarandosi naturali, presentavano un packaging poco efficiente o carente dal punto di vista informativo.
Oltre alla qualità del contenuto, Altroconsumo ha valutato anche il contenitore. Tutte le passate analizzate erano in vetro con tappo in alluminio, ma con variazioni nel peso e nella sostenibilità del packaging. La verifica dell’etichetta ha incluso la presenza di ingredienti, origine del pomodoro, data di scadenza e riferimenti del produttore, premiando le confezioni più chiare, complete e facilmente leggibili.
Il peso dei punteggi
Il punteggio complessivo è stato calcolato assegnando il 40% al gusto, il 40% alle analisi di laboratorio, il 10% all’imballaggio e il 10% all’etichetta. Ne è scaturita una classifica bilanciata, capace di mettere in evidenza i prodotti più sicuri, sostenibili e gradevoli al palato, fornendo ai consumatori una guida pratica per l’acquisto.
La buona notizia è che la qualità si può trovare anche nei prodotti più economici. Conad, per esempio, ha ottenuto il punteggio massimo con una spesa contenuta, dimostrando che è possibile coniugare convenienza e bontà. Il test di Altroconsumo diventa così uno strumento utile per una spesa più consapevole, rispettosa della salute e dell’ambiente, senza rinunciare al gusto autentico del pomodoro italiano.