Alzheimer, il primo segnale è sempre di notte: la malattia colpisce per la prima volta a quest’ora

Alzheimer (cataniaoggi.it-pexels)

Il cervello non va in pensione, la scienza dell’invecchiamento mentale, come allenare la mente per invecchiare meglio

Pablo Barrecheguren, neuroscienziato e divulgatore spagnolo, ha fatto della scienza un ponte tra conoscenza accademica e vita quotidiana. Con una formazione in biochimica e un dottorato in neuroscienze, ha abbandonato i laboratori per abbracciare palcoscenici, schermi e social, portando la complessità del cervello al grande pubblico. Attraverso libri, video e conferenze, Barrecheguren ha mostrato che comprendere il funzionamento del nostro cervello non è un vezzo intellettuale, ma un atto concreto di cura e prevenzione, soprattutto nella terza età.

L’inizio della sua carriera divulgativa è stato segnato da un momento difficile: una crisi accademica durante il dottorato lo ha costretto a ripensare il proprio percorso. È stato proprio in quel momento che ha scoperto il potere dello storytelling scientifico, partecipando a FameLab e collaborando con Big Van Ciencia. Così è nato un modo originale e accessibile di parlare di cervello: un linguaggio comprensibile, coinvolgente e profondamente umano, pensato per chi vuole vivere in modo più lucido e consapevole.

Tra i temi più cari a Barrecheguren c’è la connessione tra salute cardiovascolare e salute cerebrale. Spesso trascurato, questo legame è cruciale per comprendere i meccanismi del decadimento cognitivo. L’ipertensione, ad esempio, è uno dei principali fattori di rischio per malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Prendersi cura del cuore, spiega lo scienziato, significa quindi anche preservare il funzionamento del cervello, soprattutto con l’avanzare dell’età.

Uno dei pilastri della prevenzione è la stimolazione cognitiva. Ma non basta risolvere puzzle o giochi di memoria: Barrecheguren sottolinea l’importanza di sfide più complesse e coinvolgenti, come apprendere una lingua, suonare uno strumento o cimentarsi nella scrittura. Queste attività sviluppano la cosiddetta riserva cognitiva, una sorta di “scudo” neurale che permette di affrontare con maggiore resilienza l’invecchiamento cerebrale.

Il sonno: architetto silenzioso del benessere mentale

Un altro elemento centrale per la salute del cervello è il sonno. Durante le ore notturne, il cervello si riorganizza, consolida la memoria e si libera dalle scorie metaboliche. Per gli anziani, nonostante il sonno tenda a essere più frammentato, è fondamentale non trascurarne la qualità. Barrecheguren raccomanda di evitare l’alcol prima di dormire e di intervenire su disturbi comuni come l’insonnia o l’apnea notturna.

Nel suo libro “Perché sogniamo”, Barrecheguren affronta il tema affascinante dei sogni. Sebbene la scienza non abbia ancora spiegato completamente la loro funzione, si ipotizza che siano un sottoprodotto dei processi cognitivi notturni. Durante la fase REM, il cervello elabora le emozioni e fissa i ricordi. Nei bambini, sognare è parte integrante dello sviluppo neurale; negli anziani, invece, cambiamenti nei sogni possono rivelare segnali precoci di malattie neurodegenerative.

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La solitudine e la necessità di ambienti stimolanti

Secondo Barrecheguren, uno dei nemici peggiori del cervello è l’isolamento. Le interazioni sociali sono molto più che semplici momenti di compagnia: attivano aree cerebrali complesse, favoriscono la memoria, la comunicazione e l’empatia. Un contesto sociale attivo è quindi un autentico allenamento cognitivo. Al contrario, la solitudine cronica aumenta il rischio di decadimento e di malattie neurologiche.

Infine, lo scienziato sottolinea l’importanza del ritmo circadiano e dell’armonia con i ritmi biologici naturali. Rispettare l’orologio interno, mantenere abitudini regolari, fare esercizio fisico e mentale, curare l’alimentazione e il riposo: sono queste le fondamenta per un cervello sano, anche dopo i 60 anni. Il messaggio di Barrecheguren è chiaro: il cervello non va in pensione. Per mantenerlo giovane, va stimolato, curato e amato ogni giorno.