Bancoposta, “ci siamo sbagliati, vogliamo indietro tutto”: a giorni ti arriverà questa raccomandata | Settimana prossima ti stornano tutto

Ufficio postale (cataniaoggi.it-poste.it)

Poste e CDP, errore nei Buoni postali: rimborso da restituire entro pochi giorni: comunicazione improvvisa e destabilizzante

Poste Italiane ha inviato, a partire dal 14 luglio 2025, una raccomandata a migliaia di sottoscrittori di Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione, emessi nel marzo 2015 e rimborsati nel marzo 2025. Oggetto della comunicazione: un errore nei calcoli operati da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che avrebbe determinato un rimborso superiore al dovuto. A causa di questo errore tecnico, i risparmiatori si vedono ora costretti a restituire cifre che, in alcuni casi, superano i 6.000 euro.

La richiesta di restituzione riguarda in media 1.000 euro per circa 6.500 risparmiatori coinvolti. Ma in presenza di investimenti più cospicui, lo storno può diventare particolarmente oneroso. La data fissata per l’addebito sul conto Bancoposta è il 23 luglio, lasciando poco più di una settimana ai clienti per reperire la somma. Tempistiche così ristrette hanno generato malumore e preoccupazione, soprattutto tra coloro che avevano già utilizzato il denaro ricevuto tre mesi prima, senza alcun sospetto che potesse trattarsi di un errore.

Il problema alla radice sta nell’errata applicazione dei coefficienti di indicizzazione da parte di CDP. Tuttavia, è evidente che i risparmiatori non hanno avuto alcun modo di rilevare l’incongruenza: anche il calcolatore disponibile sul sito di Poste, basato sui dati forniti dalla stessa CDP, riportava valori errati. In questo contesto, è difficile considerare responsabile l’utente finale, che ha semplicemente incassato quanto gli era stato comunicato come dovuto.

Non solo il breve preavviso costituisce un problema, ma anche le conseguenze che uno storno così repentino può comportare: scoperti in conto, bollette insolute, rate di mutui non coperte. Alcuni risparmiatori hanno già segnalato a Altroconsumo episodi di disagio, e l’associazione ha chiesto formalmente a Poste e CDP la possibilità di restituire le somme in maniera rateizzata. Per ora, tuttavia, non sembrano esserci aperture significative.

Dubbi sulla clausola invocata da Poste

Poste giustifica l’operazione di storno facendo riferimento a una clausola del contratto Bancoposta che consente il recupero di somme indebitamente accreditate. Ma la validità di questa clausola in questo specifico contesto è quantomeno controversa. Non si tratta infatti di un accredito anomalo, come un doppio bonifico o un versamento da parte di terzi, bensì del rimborso di un prodotto finanziario sottoscritto anni prima. L’errore è tecnico e sistemico, non legato alla volontà o negligenza del risparmiatore.

Come forma di “compensazione”, Poste ha previsto un bonus del 10% dello storno (massimo 150 euro), riconosciuto soltanto se il cliente acquisterà un nuovo buono postale tra il 1 ottobre 2025 e il 31 marzo 2026. Una proposta che suona più come una promozione commerciale che come un vero ristoro per il disagio subito. Chi non reinveste, infatti, non riceverà nulla.

Buoni postali (cataniaoggi.it-poste.it)

Altroconsumo a sostegno dei cittadini

L’associazione Altroconsumo è scesa in campo per tutelare i risparmiatori, offrendo assistenza legale e consulenze gratuite. L’obiettivo è duplice: da un lato, verificare se i propri buoni rientrino tra quelli oggetto di storno; dall’altro, inviare un reclamo formale a Poste Italiane in caso di disagi economici o tecnici causati dallo storno, come penali bancarie o ritardi nei pagamenti.

Il caso evidenzia la fragilità del rapporto tra cittadini e istituzioni finanziarie quando manca la trasparenza. Una maggiore tempestività nella comunicazione, la possibilità di rateizzazione e un’indennità adeguata avrebbero potuto contenere il malcontento. Invece, Poste e CDP rischiano ora di perdere la fiducia di migliaia di risparmiatori, a cui è stato chiesto di rimediare a un errore non loro, e in tempi troppo stretti.