Gelato, i medici lo prescrivono a chi soffre di questa orrenda malattia in stadio terminale | Il beneficio è enorme
Gelato (cataniaoggi.it-pexels)
Il gelato come alleato nutrizionale nella cura oncologica: stimola l’appetito e il piacere di mangiare
Durante il percorso terapeutico dei malati oncologici, mantenere un’alimentazione adeguata rappresenta una delle sfide più complesse. I trattamenti come chemioterapia e radioterapia possono causare effetti collaterali importanti, tra cui perdita di appetito, nausea, alterazione del gusto e secchezza delle fauci. In questo contesto, il gelato si rivela non solo un piccolo piacere, ma anche un alimento con potenzialità terapeutiche riconosciute da molti professionisti, come quelli della Clinica dell’Università di Navarra.
Tra le prime ragioni per cui il gelato è consigliato ai pazienti oncologici c’è la sua capacità di stimolare l’appetito. Nei soggetti che hanno perso parzialmente o totalmente la voglia di mangiare, la consistenza cremosa, il gusto dolce e la facilità di deglutizione rendono questo alimento più tollerabile rispetto ad altri. Il gelato riesce, in alcuni casi, a rompere quel muro di rifiuto verso il cibo causato dalla terapia, facilitando così l’introduzione di nutrienti.
La perdita di peso è una delle problematiche più frequenti nei pazienti oncologici. Il gelato, grazie alla sua densità calorica, può fornire energia senza richiedere grandi quantità di cibo. Se arricchito con ingredienti come frutta, noci o yogurt, può diventare anche una fonte di proteine, vitamine e grassi sani. In questo modo, il suo consumo non solo apporta calorie, ma contribuisce a sostenere la massa corporea e migliorare il profilo nutrizionale complessivo.
Un’altra condizione comune durante le cure oncologiche è la xerostomia, ovvero la secchezza della bocca, particolarmente diffusa nei pazienti trattati per tumori alla testa e al collo. In questi casi, il gelato, grazie alla sua temperatura fredda e consistenza morbida, aiuta a stimolare la salivazione e ridurre la sensazione di secchezza, facilitando la masticazione e la deglutizione anche di altri alimenti più solidi.
Sollievo dalla mucosite: il freddo come analgesico naturale
La mucosite, infiammazione dolorosa della mucosa orale, è un altro disturbo frequente nei trattamenti oncologici. Il gelato, agendo come analgesico naturale grazie al freddo, può contribuire ad alleviare temporaneamente il dolore e l’infiammazione. Questo beneficio permette al paziente di alimentarsi con meno disagio, prevenendo un’ulteriore perdita di peso e disidratazione.
Nonostante i suoi benefici, il consumo del gelato non è esente da rischi. Se ingerito troppo freddo o in modo compulsivo, può causare mal di testa o disturbi digestivi. È quindi importante lasciarlo ammorbidire qualche minuto prima del consumo e non eccedere nelle quantità, anche per evitare squilibri glicemici o sovraccarichi digestivi che potrebbero peggiorare lo stato generale del paziente.
Valutare l’origine e la sicurezza del prodotto
Per i pazienti con difese immunitarie compromesse, come quelli affetti da neutropenia, è essenziale scegliere gelati sicuri dal punto di vista microbiologico. Gli specialisti consigliano prodotti industriali pastorizzati, evitando gelati artigianali o fatti in casa che potrebbero presentare rischi di contaminazione. La sicurezza alimentare, in questi casi, diventa una priorità assoluta.
Infine, anche se il gelato può diventare un valido supporto nell’alimentazione oncologica, è fondamentale inserirlo all’interno di un piano dietetico equilibrato e personalizzato. Il supporto di un nutrizionista specializzato è indispensabile per definire le quantità, le varietà e i momenti più opportuni per consumarlo, sfruttando al meglio i suoi benefici senza incorrere in effetti collaterali o squilibri nutrizionali.