È lui il vero ladro di elettricità in casa: consuma più energia di una lavatrice e di un forno insieme | Ti dissangua ogni giorno
Bollette (cataniaoggi.it-pexels)
Come si calcola il consumo di questo elettrodomestico e come risparmiare sulla bolletta della luce
Con l’arrivo dell’estate, l’uso del condizionatore diventa una necessità per milioni di famiglie italiane. Ma a fronte del sollievo offerto da una casa fresca, in molti si chiedono quanto incida questo comfort sulla bolletta dell’energia elettrica. Capire quanto consuma il proprio condizionatore e adottare strategie per ottimizzarne l’uso può fare una grande differenza sia sul portafoglio che sull’impatto ambientale.
Il consumo di un condizionatore dipende dalla potenza in ingresso, generalmente espressa in Watt. Per calcolare quanta energia elettrica viene effettivamente utilizzata, occorre convertire questo valore in kilowattora (kWh), l’unità di misura riportata sulla bolletta. Un condizionatore con potenza variabile tra 500 e 1500 Watt consuma, in media, 1 kWh ogni ora. Naturalmente, più a lungo è acceso e più bassa è la temperatura impostata, maggiore sarà il consumo.
Un aspetto spesso sottovalutato è la differenza tra la temperatura interna e quella esterna. Gli esperti consigliano di mantenere questa differenza intorno agli 8 °C per garantire un buon comfort senza eccessivo dispendio energetico. In estate, quindi, se fuori ci sono 33 °C, mantenere la casa a 25 °C è più efficiente che impostare il condizionatore a 18 °C. Ogni grado in meno, infatti, può aumentare i consumi del 10%.
Calcolando un prezzo medio dell’energia elettrica di 0,25 € per kWh, tenere acceso un condizionatore da 1 kWh per 4 ore al giorno costa circa 1 euro. In un mese, si arriva quindi a 30 euro. Se le ore diventano dieci, il costo sale a 2,50 euro al giorno e 75 euro al mese. Tuttavia, questi valori possono variare notevolmente in base all’isolamento dell’abitazione, all’esposizione al sole e alla qualità dell’apparecchio.
Come scegliere il condizionatore giusto per casa
Scegliere un modello efficiente è il primo passo per ridurre i consumi. I condizionatori a tecnologia inverter, ad esempio, sono in grado di modulare automaticamente la potenza in base alla temperatura ambiente, evitando picchi di consumo inutili. Anche la classe energetica, indicata sull’etichetta del dispositivo, è un fattore chiave: un apparecchio in classe A+++ consumerà molto meno di uno in classe B a parità di prestazioni.
L’installazione corretta è essenziale. L’unità interna deve poter distribuire l’aria uniformemente nella stanza, mentre quella esterna dovrebbe essere posizionata in un luogo ombreggiato e ben ventilato per non surriscaldarsi e perdere efficienza. Una collocazione sbagliata, infatti, può far lavorare il motore più del necessario, aumentando i consumi anche del 15-20%.
Consigli pratici per ridurre i consumi
Tra le buone pratiche quotidiane per usare al meglio il condizionatore figurano la manutenzione regolare dei filtri, l’uso della modalità “eco” o del timer, il raffreddamento mirato delle sole stanze occupate e il supporto di ventilatori per favorire la circolazione dell’aria. Anche abbassare le tapparelle durante le ore più calde e migliorare l’isolamento termico della casa possono contribuire significativamente a contenere i costi.
Per chi desidera un sistema efficiente tutto l’anno, i condizionatori con pompa di calore rappresentano una valida alternativa ai riscaldamenti tradizionali. I progetti come Clear-HP, promossi da associazioni europee, puntano proprio a incentivare l’uso di tecnologie più sostenibili. Con l’accesso a gruppi d’acquisto e incentivi statali, anche l’investimento iniziale può diventare più accessibile, a vantaggio dell’ambiente e delle tasche dei consumatori.