“Era solo una tachipirina”: trattato come un delinquente al posto di blocco | Patente sospesa e punti evaporati
auto passeggero (pexels) - cataniaoggi
Un normale controllo stradale si è trasformato in un incubo per un automobilista, tra accuse pesanti e provvedimenti immediati.
Una pattuglia ferma un’auto a un posto di blocco. Il conducente, un uomo sulla cinquantina, consegna patente e libretto con la serenità di chi sa di non aver fatto nulla di male. Ma in pochi minuti la situazione cambia radicalmente: test antidroga, risultato positivo e provvedimenti immediati.
Per lui scatta il ritiro della patente, il sequestro del veicolo e un verbale che lo equipara a chi guida sotto l’effetto di stupefacenti. Una scena che, raccontata così, sembra il classico caso di guida pericolosa, e invece nasconde un dettaglio che ha fatto esplodere la discussione sui social.
L’episodio, accaduto in Italia pochi giorni fa, è stato condiviso su un gruppo Facebook molto seguito. Il post ha generato centinaia di commenti indignati, soprattutto perché a molti è capitato di assumere farmaci comuni senza immaginare possibili conseguenze legali.
Un nuovo codice più severo
Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore di recente, introduce controlli più rigidi e meno discrezionali. Se prima era necessario che un agente rilevasse segni evidenti di alterazione psicofisica per richiedere il test antidroga, ora qualsiasi automobilista può essere sottoposto all’esame, indipendentemente dal suo comportamento alla guida.
Questa modifica, pensata per aumentare la sicurezza stradale e ridurre incidenti causati dall’uso di sostanze, ha però aperto un fronte di criticità: il rischio di colpire anche chi non ha mai fatto uso di droghe, ma ha assunto medicinali o persino alcuni alimenti in grado di falsare i risultati.
Il rischio dei falsi positivi
“Ho preso una tachipirina due giorni fa. Patente ritirata e sequestro del veicolo: trattato al pari di un criminale” — così scrive il protagonista della vicenda. La sua esperienza non è isolata: il Manuale MSD evidenzia che farmaci da banco come l’ibuprofene possono dare falsi positivi alla marijuana, mentre antidepressivi o medicinali contro raffreddore e allergie contenenti pseudoefedrina possono risultare come anfetamine nei test rapidi.
Ad aumentare la possibilità di errore ci sono persino alcuni cibi, come i semi di papavero, associati a falsi positivi per gli oppiacei. In teoria, il caso viene valutato successivamente dalla Commissione Medica Locale, ma intanto il provvedimento scatta in via immediata, lasciando il conducente senza patente e senza auto.