Bancomat, non premere questo pulsante se non vuoi perdere tutti i soldi | Aggira così la nuova commissione

carta credito (pexels) - cataniaoggi-2

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Viaggiare all’estero con carta di debito o credito può costare più del previsto, e non tutti lo sanno.

Quando si esce dall’Italia, usare la carta per pagamenti o prelievi diventa più complesso di quanto sembri. Le banche applicano commissioni variabili, il cambio valuta può essere sfavorevole e alcune spese nascoste possono aumentare il conto finale.

Non tutte le carte sono uguali: alcune offrono costi ridotti, altre invece impongono commissioni alte per ogni transazione. La scelta del tipo di carta e la modalità di pagamento possono fare la differenza tra un viaggio economico e uno molto più caro del previsto.

Anche l’uso del contante non è privo di rischi: prelievi frequenti o di piccoli importi possono generare costi cumulativi elevati. Per evitare sorprese, è fondamentale conoscere regole, commissioni e strategie di risparmio prima di partire.

Come funzionano i pagamenti all’estero con la carta

Ogni volta che si usa la carta in un Paese estero, il Pos o l’Atm invia una richiesta di autorizzazione alla propria banca o all’emittente della carta. La transazione viene convertita nella valuta locale e il controvalore in euro viene addebitato sul conto, applicando un tasso di cambio e quasi sempre una commissione.

Le carte di credito applicano spesso commissioni più alte, mentre le carte di debito sono più diffuse ma meno flessibili. Le prepagate digitali, come Revolut o Hype, offrono convenienza per viaggi brevi, ma presentano limiti mensili e costi variabili.

carta credito (pexels) - cataniaoggi
carta credito (pexels) – cataniaoggi

Commissioni, cambio e costi nascosti

Le commissioni possono essere di due tipi principali: percentuali sulla transazione (1-3%) per la conversione valuta e costi fissi per prelievi Atm (2-5 euro, variabili a seconda della banca o fintech). Inoltre, alcuni bancomat applicano un tasso di cambio maggiorato o la cosiddetta “dynamic currency conversion” (DCC), che permette di pagare in euro anziché nella valuta locale, aumentando i costi del 5-7%.

Il tasso di cambio applicato dalla rete di pagamento (Visa, Mastercard) può differire da quello reale, e spesso il consumatore non ne è pienamente consapevole. Scegliere sempre la valuta locale durante il pagamento evita di cadere nella trappola delle commissioni elevate.
Altri costi da considerare includono commissioni per il superamento di soglie mensili, notifiche, cambio PIN o pre-autorizzazioni richieste per hotel e autonoleggi.