Amazon, pioggia di multe per chi ha acquistato questi prodotti: non fare mai il reso | Stanno beccando tutti così

pacchi (pexels) - cataniaoggi

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Occhio alle truffe che mettono a rischio chi fa acquisti online: il colosso Amazon sotto attacco da un gruppo criminale.

Nel vasto mondo dell’e-commerce, Amazon continua a dominare incontrastato, offrendo comodità e un catalogo praticamente infinito. Ma dietro la praticità, si nascondono anche pericoli nascosti che colpiscono non solo il gigante americano, ma soprattutto gli utenti. Negli ultimi anni, infatti, sono aumentate le segnalazioni di truffe legate ai resi e ai rimborsi, un meccanismo apparentemente innocuo che però può trasformarsi in un vero incubo.

L’ultima operazione della polizia nazionale ha portato alla luce un gruppo criminale che sfruttava il sistema dei falsi rimborsi per spillare migliaia di euro ad Amazon, danneggiando anche i clienti onesti e l’intera piattaforma. Il meccanismo? Ordinare prodotti costosi, soprattutto dispositivi elettronici come iPhone e iPad, per poi chiedere rimborsi finti o resi con scuse false o addirittura creando danni volontari.

Questi truffatori, abilissimi e ben organizzati, non si limitavano a semplici raggiri ma usavano stratagemmi sofisticati, come far consegnare la merce a indirizzi sbagliati o insoliti, costringendo i fattorini a contattarli per telefono e consegnare così direttamente i pacchi. Un modo per simulare la mancata ricezione del prodotto, ottenendo rimborsi indebiti. I prodotti più colpiti? Telefoni, tablet, computer portatili, fotocamere e videogiochi, tutti di alto valore commerciale, con cifre che superano spesso i mille euro a pezzo.

Un’indagine che ha portato a scoperte inquietanti

L’operazione, denominata “Alligator”, è partita nel marzo 2023 grazie alla segnalazione dei servizi legali di Amazon. Nel corso delle indagini sono stati arrestati sette individui, di età compresa tra 24 e 68 anni, con un passato fatto di truffe e falsità documentali. La maggior parte degli arrestati è spagnola, ma tra loro figurano anche un marocchino e un venezuelano. Oltre agli arresti, cinque persone sono indagate ma ancora libere.

Gli arresti sono avvenuti a Valencia e Madrid, con perquisizioni che hanno portato al sequestro di 114.000 euro in contanti, più di 1.500 dollari, sei veicoli e numerosi dispositivi elettronici, tra cui telefoni e tablet, insieme a documentazione bancaria utile alle indagini. L’entità del danno economico stimato ammonta a circa 300.000 euro.

pacchi (pexels) - cataniaoggi
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La truffa dietro i falsi rimborsi: come agivano i criminali

Il sistema messo in piedi dal gruppo criminale era ingegnoso e ben strutturato. Ordinavano la merce utilizzando anche nomi di aziende terze e indirizzi di comodo, spesso falsificati. Dopo aver ricevuto i prodotti, simulavano difetti o causavano danni volontari per poi richiedere un reso o un rimborso. In altri casi, facevano in modo che il corriere consegnasse a un indirizzo sbagliato, così da poter dichiarare di non aver ricevuto nulla e ottenere il rimborso.

Questi escamotage erano usati ripetutamente, colpendo articoli costosi e di largo consumo tecnologico. Il risultato? Un giro di rimborsi illeciti che ha provocato un crollo economico considerevole per Amazon, e potenzialmente per i consumatori che si affidano alla piattaforma per acquisti sicuri e trasparenti.