Confermata multa di 10.000 euro per chi ha l’aria condizionata in casa: se ti manca il DICO è automatica

Caldaia (cataniaoggi.it-pexels)

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Cos’è la Dichiarazione di Conformità e perché è fondamentale, in caso di incidenti si rischia il penale

La Dichiarazione di Conformità (DICO) è un documento tecnico-legale che attesta la corretta esecuzione degli impianti termici, idraulici, elettrici e a gas secondo le norme stabilite dal Decreto Ministeriale 37/08. Viene rilasciata dall’impresa installatrice abilitata al termine dei lavori e rappresenta una garanzia per la sicurezza di chi utilizza l’impianto, oltre a costituire un requisito fondamentale per la regolarità urbanistica e l’agibilità dell’immobile.

Il DM 37/08 stabilisce in modo chiaro che nessun impianto può essere realizzato o modificato senza che venga rilasciata una DICO. Questa norma si applica sia a edifici nuovi che a quelli oggetto di ristrutturazione. L’obiettivo è garantire che tutti gli impianti rispondano a standard di sicurezza certificati, evitando improvvisazioni o lavori eseguiti da soggetti non qualificati. Il mancato rispetto di tali obblighi comporta conseguenze gravi per imprese e committenti.

L’articolo 15 del DM 37/08 introduce sanzioni amministrative comprese tra 1.000 e 10.000 euro per chi installa impianti privi di dichiarazione di conformità. L’importo varia in base alla gravità della violazione, alla complessità dell’impianto e al rischio connesso. Le imprese che compiono più infrazioni possono anche essere sospese dal registro delle imprese, compromettendo così la possibilità di operare legalmente nel settore.

La mancanza della DICO espone anche a responsabilità penali, soprattutto se un impianto non conforme provoca danni a persone o cose. In caso di incendi, esplosioni o fughe di gas, il titolare dell’impianto e l’installatore possono essere accusati di negligenza o imprudenza. Le conseguenze vanno da multe salate fino alla reclusione, rendendo evidente come la corretta certificazione non sia solo una formalità burocratica.

Blocco del certificato di agibilità

Senza una DICO valida non è possibile ottenere il certificato di agibilità di un immobile, documento necessario per dichiarare l’edificio sicuro e abitabile. L’assenza della conformità può bloccare operazioni immobiliari come la vendita, la locazione o l’apertura di attività commerciali. Il danno economico per il proprietario può essere notevole, poiché l’immobile perde valore sul mercato e diventa difficile da utilizzare.

Molte compagnie assicurative richiedono la dichiarazione di conformità per sottoscrivere polizze che coprano i danni causati da impianti. In mancanza del documento, non solo la polizza potrebbe non essere emessa, ma anche un eventuale risarcimento potrebbe essere negato. In caso di guasti o incidenti, i costi ricadrebbero quindi interamente sul proprietario, aggravando ulteriormente le conseguenze della mancata DICO.

Impianto termico (cataniaoggi.it-pexels)
Impianto termico (cataniaoggi.it-pexels)

Invalidità dei contratti e annullamento delle commesse

L’articolo 15 del DM 37/08 specifica che se un impianto viene realizzato da un’impresa non abilitata o in assenza della DICO, il contratto con il cliente è nullo. Ai sensi dell’articolo 1418 del Codice Civile, la nullità del contratto implica che non vi sia alcuna obbligazione reciproca: né il pagamento né la prestazione. Questo comporta un grave rischio per gli installatori improvvisati, ma anche per i committenti che si affidano a soggetti non qualificati.

In definitiva, rispettare l’obbligo della Dichiarazione di Conformità significa tutelare se stessi e gli altri. Non solo si evitano sanzioni e problemi legali, ma si garantisce che l’impianto sia sicuro, funzionante e riconosciuto dalle autorità competenti. La DICO non è quindi un semplice adempimento burocratico, bensì un presidio di sicurezza e legalità a tutela della collettività.