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Vecchi pc - (cataniaoggi.it-pexels)

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La fortuna smarrita in un hard disk, un tesoro perduto da 8.000 Bitcoin finiti in discarica per un errore  imperdonabile 

James Howells è un nome ormai ben noto agli appassionati di criptovalute. L’investitore gallese divenne celebre per aver accidentalmente buttato nella spazzatura un hard disk contenente circa 8.000 bitcoin, oggi pari a un valore superiore al mezzo miliardo di dollari. Una svista dalle conseguenze incalcolabili: mentre stava facendo pulizie nel suo ufficio, Howells gettò via il disco rigido su cui conservava il portafoglio digitale che custodiva le criptomonete acquistate anni prima, quando il loro valore era ancora irrisorio.

Dopo essersi reso conto dell’accaduto, Howells ha tentato in ogni modo di recuperare il dispositivo. Secondo le sue ricostruzioni, l’hard disk sarebbe finito nella discarica municipale della città di Newport, in Galles. L’uomo ha chiesto ufficialmente al consiglio comunale il permesso di scavare nell’area di smaltimento rifiuti, ma la richiesta è stata negata per timori legati all’ambiente e alla sicurezza. Di fronte a questo rifiuto, Howells ha deciso di intentare una causa, chiedendo 495,31 milioni di sterline (circa 647 milioni di dollari) di risarcimento.

Howells ha specificato che la causa legale non è stata avviata per un reale intento di risarcimento, bensì come estrema strategia per far cambiare idea al consiglio municipale. L’obiettivo dell’investitore non è tanto ottenere denaro pubblico, quanto avere la possibilità di condurre una ricerca sistematica nella discarica per tentare il recupero dell’hard disk. Il contenuto del dispositivo potrebbe, infatti, restituirgli un patrimonio dal valore inimmaginabile.

Uno degli argomenti centrali della sua proposta è che il Comune non dovrebbe sostenere alcuna spesa. Howells ha già trovato investitori privati disposti a finanziare interamente l’operazione di scavo, comprendente anche l’utilizzo di intelligenze artificiali e strumenti di rilevamento avanzati. Nonostante ciò, l’amministrazione locale ha respinto la proposta, sostenendo che i rischi ambientali superano i potenziali benefici.

L’offerta del 10% per Newport

Nel tentativo di rendere l’operazione più allettante, Howells ha anche offerto al Comune il 10% del valore degli eventuali bitcoin recuperati. Si tratterebbe, all’attuale cambio, di decine di milioni di euro destinati a trasformare Newport in una sorta di “Bitcoin City”, con l’introduzione di terminali crittografici nei negozi e investimenti in infrastrutture. Un’utopia economica fondata su un singolo disco rigido smarrito.

Il valore del risarcimento richiesto è stato calcolato in base al picco massimo del bitcoin, raggiunto lo scorso 14 marzo 2025, quando la criptovaluta è arrivata a sfiorare i 73.000 dollari. Oggi, con un valore attuale che si aggira intorno ai 66.000 dollari, il portafoglio di Howells varrebbe comunque più di 528 milioni. Un ritorno impensabile per un investimento nato in un’epoca in cui il bitcoin era visto da molti come una scommessa aleatoria.

Bitcoin -(cataniaoggi.it-pexels)
Bitcoin – (cataniaoggi.it-pexels)

Il futuro si decide in tribunale

L’udienza decisiva è attesa per dicembre. In quella sede, un giudice dovrà stabilire se il Comune abbia agito legittimamente nel rifiutare l’autorizzazione allo scavo o se, al contrario, abbia negato a un cittadino la possibilità concreta di recuperare un bene di valore straordinario. La decisione avrà riflessi importanti anche sul piano simbolico: sancirà quanto i governi locali siano disposti ad assecondare le dinamiche della finanza decentralizzata.

La vicenda di James Howells non è solo un racconto di tecnologia e fortuna, ma anche un monito sulla fragilità dei beni digitali. In un mondo sempre più interconnesso, dove interi patrimoni possono essere contenuti in un minuscolo supporto fisico, l’attenzione alla sicurezza dei dati non è più un’opzione, ma una necessità. Perché a volte, come in questo caso, una semplice disattenzione può costare centinaia di milioni.