CONFERMATO SALVINI – Patente a chilometro: approvata la validità limitata | Se ti bruci tutti i km non guidi più fino a nuovo mese

auto passeggero (pexels) - cataniaoggi

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Il nuovo Codice della Strada cambia tutto: ora anche guidare sarà questione di soglie e limiti.

La riforma del Codice della Strada, da mesi al centro del dibattito politico, è ormai realtà. Con l’approvazione degli ultimi emendamenti, il governo ha dato il via libera a un pacchetto di norme che promette di cambiare radicalmente la vita degli automobilisti italiani. Dalle regole più severe su alcol e droga al volante, fino alle novità sulle patenti, il nuovo impianto normativo punta a rendere le strade più sicure, ma anche a favorire una maggiore sostenibilità ambientale.

Tra le misure che hanno fatto più discutere, spicca la cosiddetta “patente a punti evoluta”, un sistema che premia i comportamenti virtuosi e penalizza quelli a rischio. Ma la novità che più ha colpito l’immaginario collettivo è quella che riguarda la mobilità a chilometro limitato: un concetto che sembra uscito da un futuro distopico, eppure è già in fase di attuazione.

L’idea di legare l’uso del proprio veicolo a una soglia di chilometri percorribili sembra quasi uno scherzo. Ma è invece una misura concreta, già applicata in alcune Regioni italiane e ora rilanciata con forza proprio in concomitanza con l’aggiornamento del Codice. Non si parla solo di inquinamento o di traffico: dietro questa scelta ci sono anche esigenze economiche, sociali e ambientali sempre più pressanti.

Tanto che la questione è finita direttamente sul tavolo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In particolare, uno strumento in apparenza poco noto – ma ora al centro del dibattito – rischia di diventare la chiave per continuare a utilizzare la propria auto anche quando le nuove normative lo vieterebbero.

MoVe-In: la scatola nera che può salvarti l’auto

In questi giorni, infatti, è tornato sotto i riflettori il tema dello stop alle auto diesel Euro 5, previsto dal 1° ottobre 2025 nelle Regioni del Bacino Padano: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Una misura che, se confermata, potrebbe bloccare oltre un milione di veicoli immatricolati tra il 2011 e il 2015, costringendo molte famiglie a rivedere i propri spostamenti quotidiani.

Da qui la rinascita del dibattito intorno al MoVe-In (Monitoraggio Veicoli Inquinanti): un sistema che consente di circolare anche con veicoli soggetti a limitazioni, ma solo entro un tetto massimo di chilometri all’anno. In pratica, una sorta di patente chilometrica dell’auto: puoi muoverti liberamente, ma solo finché non superi la tua soglia personalizzata. Il Partito della Lega ha già presentato un emendamento al Decreto Infrastrutture per posticipare di un anno l’entrata in vigore del divieto. Ma se il rinvio non sarà approvato, per molti automobilisti l’unica alternativa sarà proprio il MoVe-In. Il servizio prevede l’installazione di una black box con GPS che monitora in tempo reale i chilometri percorsi nella zona soggetta a restrizioni. Oltrepassata la soglia, l’auto non potrà più circolare fino all’anno successivo.

auto (larepubblica) - cataniaoggi
auto (larepubblica) – cataniaoggi

Come funziona e quanto costa aderire al MoVe-In

Aderire al MoVe-In è semplice e può essere fatto online attraverso i portali ufficiali delle Regioni coinvolte. Serve lo SPID o la Carta d’Identità Elettronica, e una volta completata l’iscrizione, si riceve un appuntamento per l’installazione del dispositivo. I costi? Massimo 50 euro per il primo anno (30 per l’installazione, 20 per il servizio) e 20 euro per ciascun anno successivo.

Ogni tipo di veicolo riceve un tetto di chilometri percorribili, calcolati sulla base della classe ambientale e della categoria. Per esempio, un diesel Euro 5 potrà percorrere alcune migliaia di km l’anno in deroga alle restrizioni, ma se supera il limite, scatterà lo stop immediato. L’intero sistema è gestito da operatori certificati e monitorabile anche via app.