ULTIM’ORA TRASPORTI – Arriva il secondo bollo annuale: non bastava il primo, questa volta ti dissangua | Altri 4.000€ nel 2025

soldi (radiokisskiss) - cataniaoggi

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In Italia si torna a parlare di bollo e spesa energetica, e la prospettiva per le famiglie non è affatto incoraggiante.

Ogni anno gli italiani si confrontano con un calendario fittissimo di scadenze fiscali. Alcune si conoscono a memoria – come il bollo auto, le bollette, le imposte sulla casa – ma altre arrivano all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno. In questo clima d’incertezza, torna a fare notizia il cosiddetto “secondo bollo”, una voce che rischia di diventare pesantissima per le famiglie già in difficoltà.

Ma cosa si intende davvero per “secondo bollo”? Si tratta di una formula provocatoria che fotografa bene l’effetto cumulativo delle spese obbligatorie a carico dei cittadini. Non un’imposta in più sulla stessa auto, ma un mix di costi fissi che, sommati, finiscono per avere lo stesso impatto del bollo… moltiplicato per due.

L’elettricità, il gas, il carburante per l’auto: sono tutte voci di spesa che pesano nel bilancio familiare, e che negli ultimi anni hanno subito un andamento altalenante ma sempre opprimente. Chi sperava che il calo dei prezzi dell’energia si traducesse in un vero sollievo, si trova ora a fare i conti con nuove cifre, nuovi adeguamenti, nuovi rincari.

Per capire dove stanno andando i soldi delle famiglie italiane, e quanto ancora potrà reggere questo equilibrio precario, serve uno sguardo più profondo. I numeri parlano chiaro, ma non sempre vengono letti con la giusta attenzione.

Quanto costa davvero “vivere” in Italia?

Nel corso del 2023, ogni famiglia italiana ha speso circa 4.000 euro per luce, gas e benzina. È quanto emerge dalla Relazione sulla situazione energetica nazionale del 2024, realizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Un dato che, seppur in calo rispetto al 2022 (circa -20%), continua a rappresentare un peso non trascurabile per milioni di famiglie.

Il rapporto entra nel dettaglio: il 46% della spesa è stato destinato ai carburanti per l’auto, il 33% al gas e il 22% all’elettricità. In termini concreti, si parla di mille euro risparmiati in un anno rispetto all’anno precedente, ma la cifra finale rimane comunque alta. E il 2025 non promette di essere più leggero.

Giorgia meloni (wikipedia) - cataniaoggi
Giorgia meloni (wikipedia) – cataniaoggi

Quella soglia invisibile che fa la differenza

Secondo lo stesso rapporto, una famiglia media di 4 persone consuma 1.400 metri cubi di gas naturale, 2.700 kWh di elettricità e circa 1.000 litri di carburante l’anno. Se si considera anche solo il costo medio dei carburanti, si capisce facilmente perché la voce “mobilità” stia diventando una tassa mascherata.

I numeri sembrano più “contenuti” rispetto agli anni delle crisi energetiche, ma è solo apparenza. Le famiglie non stanno risparmiando, stanno rinunciando. Rinunciano a utilizzare il riscaldamento in certe ore, a muoversi con l’auto per tragitti brevi, a ricaricare l’auto elettrica fuori casa. E intanto, accumulano spese silenziose che, sommate, valgono un secondo bollo.