ULTIM’ORA MINISTERO DELLA SALUTE – Solo rame: il segreto delle antiche tazze romane, acqua pura come alla sorgente | Addio PFAS
acqua (pexels) - cataniaoggi
Una riscoperta sorprendente riporta in auge un metodo millenario per depurare l’acqua senza filtri, né plastica.
Il dibattito sulla qualità dell’acqua potabile è più acceso che mai. Tra allarmi su microplastiche, PFAS e residui industriali, la fiducia nei rubinetti vacilla, e cresce l’interesse per soluzioni alternative, più naturali, ma ugualmente efficaci.
Non si parla solo di filtri, depuratori costosi o bottiglie in vetro: c’è chi guarda indietro, per andare avanti. Antiche civiltà, come quelle dell’India e dell’Impero Romano, avevano un modo semplice ma potente per purificare l’acqua. E oggi, la scienza moderna sembra confermarne la validità.
Molti laboratori in tutto il mondo stanno conducendo test su materiali naturali per il trattamento dell’acqua. E tra questi, un metallo in particolare si distingue per risultati sorprendenti: il rame.
Un ritorno silenzioso, ma che potrebbe cambiare abitudini quotidiane e salute pubblica.
Un gesto antico che oggi torna utile
Bere acqua da contenitori in rame non è solo un’abitudine folkloristica. È una pratica che ha radici profonde nella medicina ayurvedica e nelle tradizioni igieniche di diverse civiltà. Ma oggi, ciò che per secoli è stato considerato “rituale”, trova fondamento scientifico.
Studi recenti dimostrano che il rame è in grado di ridurre drasticamente la carica batterica dell’acqua stagnante, anche senza bollitura o trattamenti chimici. Una proprietà conosciuta come azione oligodinamica, che consiste nella capacità di ioni metallici di distruggere agenti patogeni anche in piccolissime concentrazioni.
Piccoli cambiamenti, grandi impatti
Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Health, Population and Nutrition, conservare acqua in contenitori di rame per almeno 8 ore riduce fino al 99,9% la presenza di batteri nocivi come E. coli e Staphylococcus aureus. Lo stesso conferma Applied and Environmental Microbiology, sottolineando il potenziale del rame come alleato nella prevenzione di infezioni trasmesse da acqua contaminata.
Ma non finisce qui. Il rame non si limita a purificare: studi indicano che può favorire le funzioni cognitive, regolare la tiroide, alleviare infiammazioni croniche e contrastare l’invecchiamento cellulare. Non è magia, è biologia. E funziona. La prova? Le tazze romane non erano solo estetica: erano tecnologia sanitaria ante litteram.