RADIATA PER SEMPRE – Cancellate dagli elenchi del PRA se non paghi la nuova tassa | Auto depennate d’ufficio
Cancellazione elenchi PRA - (cataniaoggi.it-pexels)
Se sei inadempiente nei confronti di questa tassa che è obbligatoria per tutti, rischi la cancellazione e sono guai seri
Il bollo auto è una tassa annuale obbligatoria per tutti i proprietari di veicoli registrati in Italia. A differenza di altre imposte, non è collegata alla circolazione su strada, ma al semplice possesso del mezzo. Il pagamento è di competenza delle Regioni e il mancato versamento comporta conseguenze che possono diventare molto gravi se trascurate nel tempo.
Inizialmente, se il bollo auto non viene pagato entro i termini previsti, il contribuente va incontro a sanzioni pecuniarie e interessi di mora. Più il ritardo si protrae, più crescono gli importi da versare. Tuttavia, nei primi tempi, la situazione può essere sanata spontaneamente con il cosiddetto ravvedimento operoso, pagando una sanzione ridotta. Ma questo è possibile solo entro determinati limiti temporali.
Anche se la tassa automobilistica si prescrive dopo tre anni, le Regioni tendono a iscrivere a ruolo il credito ben prima della scadenza del termine, impedendo di fatto che si estingua per decorrenza dei termini. Una volta iscritta a ruolo, l’importo non pagato viene recuperato tramite cartella esattoriale e può portare, se ignorata, al fermo amministrativo del veicolo. Questo impedisce al proprietario di circolare legalmente fino al saldo del debito.
Un aspetto che spesso confonde gli automobilisti è il fatto che il mancato pagamento del bollo non impedisce la circolazione del veicolo, almeno finché non si arriva al fermo amministrativo o ad altre misure coercitive. Se si viene fermati per un controllo, non è prevista alcuna sanzione immediata solo per il mancato pagamento della tassa. Ma la situazione cambia se l’inadempienza diventa sistematica.
Le conseguenze dopo tre anni di inadempienza
Il problema diventa ben più serio quando il proprietario del veicolo omette il pagamento del bollo per tre anni consecutivi. In questo caso, secondo quanto stabilito dall’articolo 96 del Codice della Strada, si può arrivare alla cancellazione d’ufficio del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). La norma prevede che l’ACI notifichi al proprietario una richiesta di spiegazioni e, in assenza di giustificazioni valide o del pagamento, avvii la procedura di radiazione.
La radiazione dal PRA implica anche il ritiro delle targhe e della carta di circolazione da parte degli organi di polizia. Questo rende il veicolo inutilizzabile su strada, come se non fosse mai stato immatricolato. Qualora si venisse sorpresi a circolare dopo la cancellazione, si incorrerebbe nelle sanzioni amministrative previste dall’articolo 93 del Codice della Strada, che possono includere multe salate e ulteriori provvedimenti.
Una misura non automatica in tutte le Regioni
È importante sapere che, nonostante l’articolo 96 preveda questa sanzione severa, la sua applicazione non è automatica in tutta Italia. La radiazione d’ufficio è infatti una misura che può essere adottata o meno a discrezione della Regione di residenza del proprietario del veicolo. Alcune Regioni la applicano regolarmente, mentre altre preferiscono limitarsi alla riscossione coattiva tramite l’invio di cartelle esattoriali.
Molti automobilisti ignorano l’esistenza di questa misura estrema, convinti che il peggio che possa accadere sia il fermo amministrativo. In realtà, il rischio di perdere completamente la possibilità di utilizzare legalmente il proprio veicolo è reale e concreto. È quindi fondamentale essere informati e regolarizzare la propria posizione prima che le conseguenze diventino irreversibili.