Medico di base, chiedi all’ASL di cambiarlo subito: arrivano i nuovi guru della sanità pubblica | Vai da loro se vuoi vivere 10 anni in più

Medico (Pexels) CataniaOggi
Una statistica ha sorpreso e affascina. Scegliendo questa categoria di medici, l’aspettativa di vita si allunga.
Il “medico della mutua“, figura storica radicata nel sistema sanitario italiano, oggi è denominato ufficialmente Medico di Medicina Generale o Medico di Famiglia. Questa evoluzione terminologica riflette i cambiamenti avvenuti nel sistema sanitario nazionale, ma il ruolo centrale del medico di base nella comunità rimane fondamentale.
Il Medico di Medicina Generale rappresenta il primo punto di contatto per i cittadini con il Servizio Sanitario Nazionale. È un professionista convenzionato che opera sul territorio e svolge un ruolo cruciale nell’assistenza sanitaria primaria. La sua attività si basa su un rapporto di fiducia e continuità con i propri pazienti, seguendoli nel tempo e conoscendo la loro storia clinica.
Tra i compiti principali del Medico di Famiglia rientrano le visite ambulatoriali e domiciliari, la prescrizione di farmaci, la richiesta di esami diagnostici e visite specialistiche, la redazione di certificati medici (come quelli per l’incapacità temporanea al lavoro o per attività sportiva non agonistica), e la partecipazione a programmi di prevenzione e screening promossi dalle autorità sanitarie.
Il MMG svolge un’importante funzione di coordinamento tra i diversi livelli di assistenza sanitaria, indirizzando i pazienti verso specialisti o strutture ospedaliere quando necessario. Il suo ruolo è quindi essenziale per garantire un’assistenza completa e personalizzata, promuovendo la salute e il benessere della comunità.
Evitare gli eccessi
Capita frequentemente che alcune persone si rivolgano al medico di base per problematiche di salute lievi o inesistenti, affollando ambulatori e generando un carico di lavoro non necessario per il sistema sanitario. Spesso, alla base di queste richieste eccessive, non vi è una reale patologia organica, ma piuttosto ansia o una percezione amplificata di sintomi comuni e transitori.
Le persone che manifestano una preoccupazione eccessiva e persistente per la propria salute, interpretando erroneamente sensazioni fisiche normali come segni di malattie gravi, sono definite ipocondriache. Questa condizione psicologica porta a una continua ricerca di rassicurazioni mediche, esami e consulti, con un impatto significativo sulla qualità della vita dell’individuo e sull’efficienza dei servizi sanitari.
Vivere 10 anni in più
Nonostante non vi siano evidenze scientifiche consolidate che dimostrino in modo definitivo che i pazienti di una dottoressa vivano circa 10 anni in più rispetto a quelli di un medico uomo, alcune ricerche suggeriscono interessanti correlazioni tra il genere del medico e gli esiti di salute dei pazienti.
Uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine ha rilevato una leggera ma statisticamente significativa minore probabilità di mortalità e di riammissione in ospedale per i pazienti curati da medici di sesso femminile. Tuttavia, le ragioni precise di questa differenza non sono ancora completamente comprese e richiedono ulteriori approfondimenti.