VIETATI i pagamenti in moneta: da oggi non le accettano più da nessuna parte | Banche al collasso, carriolate di spiccioli
C’è chi ancora oggi preferisce infilare qualche banconota nel portafoglio “per sicurezza” e chi non esce di casa senza il cellulare perché ormai basta avvicinarlo al POS.
In un mondo sempre più digitalizzato, il contante sembra perdere terreno giorno dopo giorno. Alcuni esercizi commerciali lo rifiutano esplicitamente, mentre in molti Paesi si discute apertamente dell’abolizione delle monete e banconote.
Ma se pensate che il contante sia una forma di pagamento obsoleta, fareste meglio a ricredervi. In alcune aree d’Europa, infatti, la moneta fisica è tutt’altro che superata. Al contrario: è obbligatoria. E non si parla di euro, dollari o sterline.
Le iniziative per ridare vita alle valute storiche non mancano, anche se spesso sono eventi culturali o folcloristici. Tuttavia, il gesto di bandire l’euro — fosse anche per un solo weekend — ha un impatto forte sull’immaginario collettivo. Un ritorno al passato che ha anche qualcosa da insegnare sul presente.
Se le grandi città puntano su blockchain e contactless, altrove si celebra il valore delle vecchie monete. Monete che raccontano storie, che rievocano epoche e che, in qualche caso, tornano a circolare davvero.
La festa dove l’euro non vale nulla
A Ribadavia, un piccolo borgo galiziano di appena 5.000 abitanti nella provincia di Ourense, ogni anno si tiene un evento che cambia radicalmente le regole del gioco. Per un intero fine settimana di agosto, l’euro viene bandito. I residenti e i turisti non possono usarlo per acquistare nulla all’interno del paese. Al suo posto? Una valuta medievale: il maravedí.
Durante la Festa da Istoria, Ribadavia si trasforma in un vero villaggio del passato. I cittadini indossano costumi medievali, le strade si riempiono di mercatini e artigiani, e tutto — ma proprio tutto — si paga in maravedí. È vietato usare l’euro per un’intera giornata, e sabato è il culmine dei festeggiamenti.
Tra artigiani e bancarelle: il segreto della moneta che unisce
Per ottenere i maravedí, ci si deve recare alla Banco Alhóndiga, con diverse filiali distribuite nel paese. Come si legge sul sito ufficiale della Festa, nelle prime ore del pomeriggio aprono le casse di cambio per i partecipanti, che rimangono attive fino a tarda notte. Alla fine dell’evento, gli artigiani e i commercianti possono riconvertire la valuta.
Inizialmente, il maravedí era coniato in oro. Oggi le versioni moderne sono in vellone, un metallo simile all’argento, e includono sia monete che banconote, stampate ogni anno con disegni ispirati alla festa e al borgo stesso.