VIETATO ENTRARE – La famosa catena di ristoranti chiude ai residenti | “Non vi vogliamo più”, ti chiedono il documento

Ristorante -(cataniaoggi.it-pexels)

Ristorante Mc Donalds-(cataniaoggi.it-pexels)

McDonald’s a Cuba? Solo a Guantanamo, il paradosso dell’embargo: un simbolo del capitalismo dove meno te lo aspetti

Cuba, sin dal trionfo della rivoluzione castrista nel 1959, si è dichiarata fermamente anti-capitalista, rifiutando qualsiasi influenza economica diretta dagli Stati Uniti. È dunque naturale pensare che nessun McDonald’s possa mai mettere piede sull’isola. Eppure, paradossalmente, un McDonald’s esiste: si trova all’interno della base militare statunitense di Guantanamo Bay, un territorio sotto controllo americano ma geograficamente e geopoliticamente collocato a Cuba.

Guantanamo Bay è una delle ultime vestigia coloniali rimaste nel mondo moderno. Gli Stati Uniti ne hanno ottenuto il controllo nel 1903 tramite un trattato con la giovane Repubblica cubana, appena liberata dal giogo spagnolo. In cambio di un canone simbolico, Washington ottenne l’affitto perpetuo di una porzione di territorio per scopi militari. Questo accordo è oggi rifiutato dal governo cubano, che considera Guantanamo territorio illegittimamente occupato.

Nel cuore di questa zona extraterritoriale, immune sia alle leggi cubane che a molti vincoli statunitensi, nel 1986 è stato aperto un McDonald’s. Si tratta dell’unico dell’intera isola caraibica, ma è precluso alla popolazione cubana. Soltanto il personale militare statunitense, lo staff della base e alcuni visitatori autorizzati possono ordinare un Big Mac tra le mura della base.

Il fast food non è l’unico marchio statunitense a Guantanamo. Negli anni si sono aggiunti altri simboli del consumismo americano: una gelateria Baskin-Robbins negli anni ‘80, Subway nel 2002, e più tardi un’area ristorazione con KFC, A&W, Pizza Hut Express e persino una caffetteria Starbucks. Un microcosmo yankee, perfettamente funzionante, nel cuore di una nazione che da decenni lotta contro l’embargo economico USA.

Una contraddizione nel trattato

L’accordo originario del 1903 proibiva esplicitamente l’apertura di imprese commerciali all’interno della base, eppure queste restrizioni sono state ignorate da decenni. Le attività commerciali, gestite in franchising dal Dipartimento della Marina, servono a finanziare i programmi di ricreazione e benessere del personale militare e delle loro famiglie. Per molti, rappresentano uno strumento propagandistico quanto una semplice comodità.

Guantanamo non è famosa solo per i suoi ristoranti, ma per la famigerata prigione militare. Divenuta nota dopo l’11 settembre 2001, la struttura ha ospitato centinaia di presunti terroristi senza processo. Secondo alcune fonti, i detenuti che collaborano con gli interrogatori riceverebbero premi alimentari, tra cui pasti di McDonald’s. Una notizia mai ufficialmente confermata, ma ampiamente discussa negli ambienti giornalistici.

Guantanamo - (cataniaoggi.it-wikipedia)
Guantanamo – (cataniaoggi.it-wikipedia)

Un anniversario imbarazzante

Nel 2026 il McDonald’s di Guantanamo festeggerà quarant’anni. Un traguardo che suona beffardo per una popolazione che non può nemmeno entrare nella base. Per i cubani, quel fast food è il simbolo di una presenza coloniale mascherata, uno sfregio nel cuore della propria sovranità nazionale.

La storia del McDonald’s di Guantanamo è il perfetto esempio delle contraddizioni geopolitiche del XX e XXI secolo: un simbolo del consumismo americano in una terra che ne ha fatto il proprio nemico ideologico. Per alcuni è solo un panino, per altri è la dimostrazione di come, a volte, la geopolitica si gioca anche con ketchup e patatine fritte.