ULTIM’ORA – Ma quali Indie, Cristoforo Colombo ci ha fregato: lo scopriamo oggi, 500 anni dopo | Spunta la mappa segreta

Cristoforo colombo (wikipedia) - cataniaoggi

Cristoforo colombo (wikipedia) - cataniaoggi

Cristoforo Colombo potrebbe aver scoperto l’America… ma sapeva già dove stava andando?

Nel 1492 salpava dal porto di Palos una piccola flotta, guidata da un uomo che sarebbe diventato leggenda: Cristoforo Colombo. L’obiettivo ufficiale era raggiungere le Indie navigando verso ovest. Il risultato? La scoperta del Nuovo Mondo, o meglio, l’inizio di una nuova era di esplorazioni, conquiste e rivoluzioni geopolitiche.

Colombo è sempre stato dipinto come un visionario, un marinaio ostinato, convinto delle sue idee anche quando il mondo intero gli dava del pazzo. Ma e se, in realtà, non avesse affatto improvvisato? Se invece avesse avuto informazioni segrete, accesso a mappe o rotte già tracciate, tenute nascoste dai potenti dell’epoca?

In fondo, la storia di Colombo è piena di ombre, omissioni e strane coincidenze. Prima fra tutte: come fece un uomo senza incarichi ufficiali, né finanziamenti certi, a ottenere tre caravelle e il supporto dei sovrani più potenti d’Europa per un viaggio senza garanzie?

Un viaggio pieno di indizi nascosti

Nella narrazione classica, Colombo era un genio incompreso. Si dice che i suoi calcoli fossero errati, che sottovalutò le dimensioni reali della Terra e che il Nuovo Mondo fu scoperto per caso. Ma già all’epoca molti studiosi avevano forti dubbi su questa versione.

C’è chi sostiene che Colombo sapesse molto di più di quanto abbia mai ammesso. Alcuni storici parlano di documenti riservati, rotte segrete e informazioni ottenute da fonti portoghesi. Sappiamo, ad esempio, che nel XV secolo le mappe nautiche erano considerate segreti di Stato, custodite con gelosia da chi deteneva il potere sui mari. Ma allora: Colombo ha davvero scoperto l’America per caso? O aveva tra le mani una guida nascosta?

Cristoforo colombo (comunedigenova) - palermolive
Cristoforo colombo (comunedigenova) – palermolive

Spunta la mappa segreta: la leggenda di Dulmo

Uno dei grandi misteri dei viaggi colombini è proprio questo: l’esistenza di mappe che avrebbero facilitato – o addirittura determinato – il successo della sua impresa. All’epoca, le carte geografiche raffiguravano un’Asia molto più vicina all’Europa di quanto non sia in realtà, basandosi su calcoli astronomici e non su esperienze di navigazione. In alcune di queste carte, come l’Atlante di Andrea Bianco del 1448 e la mappa di Paolo Toscanelli del 1468, compariva un’isola mitica: Antilla, posizionata proprio in mezzo all’oceano. Ed è qui che il mistero si infittisce.

Secondo alcune fonti, Colombo avrebbe avuto accesso a questi atlanti, e forse anche a un’altra mappa molto più controversa: quella della spedizione di Fernão Dulmo, un navigatore portoghese a cui nel 1486 venne concesso – su ordine del re Giovanni II – di salpare verso ovest, alla ricerca di nuove terre. E tutto questo due anni prima del primo viaggio di Colombo. Secondo il professor Porro Gutiérrez, Colombo si sarebbe presentato al re del Portogallo già nel 1484, proponendo il suo piano visionario. Il monarca, però, rifiutò. Ma poco dopo autorizzò Dulmo, il quale – guarda caso – navigò proprio in quella direzione. Coincidenze? Oppure una catena di informazioni non ufficiali passate sottobanco?