GDF conferma, devi dichiarare in dogana un nuovo bene: PROIBITO entrare nel paese se lo indossi | Ti danno contrabbando

Rolex al polso (cataniaoggi.it-pexels)

Rolex non dichiarato in dogana, te lo portano via, scatta la confisca anche senza dolo: una sentenza che fa giurisprudenza

Un orologio di lusso al polso può sembrare un semplice accessorio, ma al varco doganale può trasformarsi in una fonte di guai legali. Lo ha confermato la Commissione tributaria di Firenze con la sentenza n. 304/2025, che ha respinto il ricorso di un viaggiatore sanzionato per non aver dichiarato un Rolex dal valore di circa 40.000 euro al momento dell’ingresso in Italia. Il mancato rispetto delle norme doganali ha comportato, oltre alla multa, anche la confisca del bene di lusso.

Il fatto risale al 2024, quando un viaggiatore fu fermato all’aeroporto di Firenze mentre attraversava l’area verde doganale, riservata a chi non ha nulla da dichiarare. Indossava al polso un Rolex di valore considerevole, ben oltre il limite di 430 euro previsto per la franchigia doganale secondo l’art. 2 del decreto legislativo n. 32/2009. L’uomo, trovato in possesso dell’orologio, si è giustificato sostenendo di non conoscere bene l’italiano e di non essersi accorto della segnaletica.

La Commissione tributaria di Firenze ha rigettato ogni argomentazione difensiva. I giudici hanno rilevato che il passeggero, pur parlando italiano in modo elementare, doveva essere in grado di comprendere la segnaletica aeroportuale, strutturata secondo criteri internazionali comprensibili anche da chi non conosce perfettamente la lingua locale. Inoltre, l’area verde e quella rossa sono presenti in ogni aeroporto UE e seguono standard uniformi, facilmente riconoscibili da qualsiasi viaggiatore.

Un punto fondamentale della sentenza riguarda il valore dell’orologio. Con i suoi 39.246 euro, il Rolex superava di gran lunga la soglia che consente di accedere al regime di franchigia. Di conseguenza, avrebbe dovuto essere dichiarato al momento del passaggio in dogana. L’omissione ha comportato l’immediato intervento dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, con l’avvio del procedimento sanzionatorio e il sequestro del bene.

La depenalizzazione non salva dal sequestro

Il ricorrente aveva anche sostenuto che, essendo stato depenalizzato il reato di contrabbando in alcune ipotesi, la confisca del Rolex non fosse più legittima. I giudici hanno chiarito che, anche in caso di violazioni rientranti nel campo amministrativo, la confisca resta obbligatoria. La tutela degli interessi fiscali dello Stato e l’integrità del sistema doganale rendono la misura necessaria, anche in assenza di dolo da parte del soggetto interessato.

Secondo la Commissione tributaria, ogni viaggiatore ha il dovere di informarsi sulle regole doganali vigenti. Non è ammesso ignorare la normativa, soprattutto in un contesto come quello aeroportuale, dove i canali di accesso sono chiaramente distinti e accompagnati da cartellonistica multilingue. L’utilizzo della corsia verde senza dichiarare un bene di valore costituisce una violazione chiara e punibile anche in assenza di intenzionalità.

Rolex al polso (cataniaoggi.it-pexels)

Un monito per chi viaggia con oggetti di valore

La sentenza rappresenta un chiaro monito per tutti coloro che transitano da un aeroporto con oggetti di valore. Anche se si tratta di beni personali, indossati e non nuovi, resta l’obbligo di dichiararli se il loro valore supera i limiti di legge. Il mancato rispetto di questa regola può portare non solo a sanzioni economiche, ma anche alla perdita definitiva del bene.

L’episodio di Firenze conferma quanto sia fondamentale la trasparenza nei confronti dell’amministrazione doganale. Chi entra nel territorio nazionale con oggetti costosi è tenuto a segnalarli, indipendentemente dal fatto che siano nuovi o usati. Meglio una dichiarazione in più che un sequestro inatteso: con la nuova giurisprudenza, l’attenzione ai dettagli diventa indispensabile per viaggiare in regola.