ULTIM’ORA TRASPORTI: multa di 500€ a chi si addentra su queste strade la domenica | Il divieto è tassativo

Multa (portaldiritto) - cataniaoggi

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Chi circola in queste zone naturali con mezzi a motore rischia pesanti sanzioni anche nei festivi: ecco cosa sta succedendo.

La mobilità non è solo questione di spostamenti. Sempre più spesso, infatti, è al centro del dibattito sulla tutela ambientale e sulla sostenibilità del territorio. E quando il trasporto su gomma si spinge oltre i limiti della legalità, soprattutto in aree naturali protette, a pagarne le conseguenze sono i paesaggi, gli ecosistemi… e i portafogli.

Negli ultimi anni è cresciuta l’abitudine, in particolare nei weekend e nei giorni festivi, di esplorare pinete, sentieri e montagne in sella a moto, quad o SUV. Un fenomeno che sembra innocuo, ma che in realtà mette a rischio habitat delicati, minaccia la fauna selvatica e danneggia i suoli. Ecco perché molte regioni italiane stanno inasprendo i controlli e applicando sanzioni salate.

Le multe non sono più simboliche. Il trend del cosiddetto “turismo motorizzato” fuori strada ha spinto le autorità a far valere regolamenti sempre più stringenti, soprattutto in quelle zone sottoposte a vincoli paesaggistici o idrogeologici. E chi non rispetta le regole rischia grosso, anche per un semplice giro della domenica.

I divieti sono netti: non si può circolare con mezzi motorizzati fuori dalle strade riconosciute dal Codice della strada, nemmeno per svago o escursione. E le sanzioni non perdonano, specie nelle aree naturali protette.

Controlli serrati nei luoghi più a rischio

Un esempio su tutti arriva dalla provincia di Grosseto, dove i carabinieri del comparto Forestale hanno intensificato i controlli da inizio anno. In appena quattro mesi sono stati identificati circa 40 veicoli e altrettante persone, con oltre 100 controlli effettuati. Il bilancio? 29 violazioni contestate e oltre 6.000 euro di multe.

I controlli si sono concentrati nelle aree più fragili: le pinete litoranee, i sentieri montani e le zone a vocazione agro-silvo-pastorale, ovvero quelle aree dove la circolazione fuoristrada può compromettere gravemente l’equilibrio ambientale. Il fenomeno non è nuovo, ma oggi viene contrastato con strumenti più incisivi.

autobus (pexels) - cataniaoggi-2
autobus (pexels) – cataniaoggi-2

Ecco dove scatta la multa da 516 euro

Tutto nasce dalla legge regionale 48/1994 della Toscana, che vieta tassativamente la circolazione dei veicoli a motore fuori dalle strade ufficiali. A essere esclusi da questo divieto sono solo mezzi di emergenza, Forze dell’Ordine, antincendio o soccorso. Per tutti gli altri, la sanzione amministrativa parte da 154 euro e può arrivare fino a 516 euro.

Nei Parchi Nazionali o nelle riserve, le sanzioni possono essere ancora più severe, con multe aumentate in base alla normativa ambientale. Il protocollo firmato tra l’Arma dei Carabinieri e la Regione Toscana ha potenziato la vigilanza, garantendo un presidio costante dei luoghi più esposti al traffico abusivo.