Esodo estivo, il meccanico avverte: “fate subito questa ispezione”, la valvola SCR non perdona | 2000€ di guasto in vacanza
auto passeggero (pexels) - cataniaoggi
Con l’arrivo delle alte temperature e i primi spostamenti, migliaia di automobilisti rischiano un imprevisto costoso se trascurano questo controllo.
L’estate è ufficialmente cominciata. I termometri salgono, le scuole chiudono e le città iniziano a svuotarsi: ogni anno, milioni di italiani si mettono in viaggio, spesso con l’auto carica fino all’ultimo bagaglio, diretti verso mare, montagna o campagna. È il grande esodo estivo, un rito collettivo che rappresenta l’inizio delle meritate vacanze. Ma proprio quando tutto dovrebbe filare liscio, può bastare un dettaglio trascurato per trasformare il relax in un incubo meccanico.
Le code chilometriche in autostrada non sono l’unico ostacolo da temere. I veri problemi, spesso, iniziano prima ancora di partire: un controllo mancato, un segnale ignorato sul cruscotto, o un liquido trascurato. E tra i vari componenti dell’auto, ce n’è uno che negli ultimi anni ha fatto parlare di sé più di altri: il sistema SCR. Pochi lo conoscono davvero, ma i guasti possono essere devastanti, soprattutto d’estate.
Negli ultimi mesi, molti meccanici hanno lanciato un allarme chiaro: “Verificate subito lo stato del sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR), prima di affrontare un lungo viaggio”. Il rischio? Un blocco del sistema, costi elevatissimi per la riparazione e, nella peggiore delle ipotesi, la completa immobilizzazione del veicolo. Un evento che, nel bel mezzo delle ferie, può significare dover rinunciare alla vacanza o restare bloccati in autostrada con tutta la famiglia.
Il motivo di tanta preoccupazione ha radici che partono da lontano. È infatti dal 2015 che, con l’introduzione di un nuovo standard sulle emissioni di ossidi di azoto (NOx), l’industria automobilistica è stata costretta ad adeguarsi installando nuovi sistemi di controllo dei gas di scarico. Tra questi, il più diffuso è stato proprio lo SCR, un impianto complesso che utilizza un liquido chiamato AdBlue, costituito da acqua e urea.
Cosa c’entra l’AdBlue con le vacanze?
L’AdBlue è necessario per ridurre le emissioni inquinanti e per rispettare la normativa. Tuttavia, presenta diversi punti critici. Il principale è che, essendo composto al 33% da urea e acqua, cristallizza a -11°C. In inverno, questo può portare al blocco del sistema SCR, danneggiando pompa, iniettore e serbatoio, con conseguenti costi di riparazione che possono arrivare anche a 2000 euro. Anche se il rischio di congelamento è minimo d’estate, è importante sapere che una cristallizzazione avvenuta in inverno può dare problemi ora, soprattutto se non è mai stata rilevata.
Oltre al freddo, l’AdBlue ha altri inconvenienti: è corrosivo, quindi eventuali perdite possono danneggiare la vernice dell’auto. Ha anche una scadenza di circa un anno, e in auto poco utilizzate il liquido può deteriorarsi, alterando la qualità del trattamento dei gas di scarico.
I segnali da non sottovalutare
I veicoli moderni sono dotati di sensori che monitorano quantità e qualità dell’AdBlue. Se viene rilevata cristallizzazione, o se il sensore di livello è malfunzionante, si accende una spia sul cruscotto. Ignorarla è un errore: il sistema può entrare in modalità “fail-safe” e impedire l’avviamento del motore. Ecco perché, prima di partire, è bene effettuare un check completo del sistema SCR, verificare lo stato del liquido e controllare eventuali errori registrati dalla centralina.
Dieci anni fa, quando venne introdotto il nuovo limite di 0,08 g/km di NOx, l’obiettivo era chiaro: rendere il parco auto europeo più sostenibile. Ma oggi, chi non presta attenzione a questi sistemi rischia di pagare a caro prezzo una negligenza. Un controllo dal meccanico, oggi, può evitare un guasto domani. E salvare la vacanza.