In Sicilia la tonnara più antica d’Europa: è più a sud di Tunisi | Dal nord Europa pagano un capitale solo per vedere questo

Portopalo,_Sicily,_Italy (wikipedia) - cataniaoggi

Portopalo,_Sicily,_Italy (wikipedia) - cataniaoggi

C’è un angolo d’Italia così estremo da sembrare un altro continente, dove la bellezza non si racconta: si respira.

In un tempo in cui i viaggi sono spesso guidati da algoritmi e recensioni, esistono ancora luoghi capaci di sorprendere chiunque, perfino chi crede di aver visto tutto. La Sicilia, terra di contrasti e meraviglie, non smette mai di stupire. Le sue spiagge, le sue città millenarie, i suoi paesaggi rurali e vulcanici la rendono un patrimonio unico, non solo per l’Italia, ma per tutto il Mediterraneo.

Le strade che la attraversano raccontano storie antiche, sospese tra mito e realtà. Da Palermo a Catania, da Trapani a Ragusa, ogni angolo ha un volto diverso, un’identità definita, un ritmo che cambia con il vento. La Sicilia non è una, ma tante isole in una sola: c’è quella barocca, quella araba, quella normanna, quella greca. Eppure, nonostante la fama, restano ancora zone inesplorate, conosciute solo dai viaggiatori più curiosi.

È nelle pieghe del territorio che si nasconde la vera essenza dell’isola. Non solo nei centri storici o nelle mete turistiche più inflazionate, ma nei silenzi delle saline, nei borghi scavati nella roccia, nei tramonti che tingono di rosso i muri di tufo. È qui che la Sicilia svela il suo volto più autentico, lontano dai riflettori ma più potente di qualsiasi cartolina.

Uno dei tratti più affascinanti della Sicilia è la sua capacità di far convivere gli opposti: l’antico e il moderno, il sacro e il profano, la terra e il mare. Qui, l’Etna s’infiamma e convive con le valli degli agrumeti. Qui, i templi dorici si specchiano nel blu di acque tropicali. E qui, in un punto preciso dell’isola, la geografia diventa poesia.

Un viaggio verso l’estremo

C’è una strada, in Sicilia, che non compare quasi mai nelle guide patinate, ma che ogni motociclista sogna almeno una volta nella vita. È la SP84, una provinciale che taglia serre, vigne e scorci di mare, conducendo verso un punto dove l’Europa si piega, come se volesse sfiorare l’Africa.

Questa strada, immersa tra ulivi e campi coltivati, conduce fino a Portopalo di Capo Passero, dove il mondo sembra finire. Da qui, si può proseguire fino a un lembo di terra ancora più remoto, dove il Mediterraneo si fonde con lo Ionio, creando correnti visibili a occhio nudo.

spiaggia (pexels) - cataniaoggi-2
spiaggia (pexels) – cataniaoggi-2

Dove finisce l’Italia, e comincia la meraviglia

Pochi sanno che esiste un angolo d’Italia geograficamente più a sud della stessa Tunisi. È un piccolo promontorio raggiungibile dalla SP84, dove il continente sembra sciogliersi nel mare. È l’Isola delle Correnti, il punto più meridionale del nostro Paese.

Qui, due mari si incontrano e si mescolano tra mulinelli e riflessi. Il paesaggio è quasi lunare: pochi metri di terraferma, una vecchia tonnara abbandonata – tra le più antiche d’Europa – e un faro che guarda verso sud. In certi momenti della giornata, quando il vento tace e il sole cade a picco sul mare, il silenzio è così intenso da sembrare sacro.