ALLERTA ARIA CONDIZIONATA, stai alla larga dallo “split reattore”: il modello che consuma il doppio degli altri | A fine estate ti prosciuga il conto
condizionatore (pexels) - cataniaoggi-2
Il caldo estivo si fa sentire e la tentazione di accendere il condizionatore è forte, ma attenzione: non tutti i climatizzatori sono uguali, e la bolletta può diventare un incubo.
L’estate porta con sé il caldo soffocante che interessa milioni di persone ogni anno. Affrontare le giornate roventi spesso significa rifugiarsi in ambienti freschi grazie all’aria condizionata, un vero sollievo per molti.
Tuttavia, dietro questo conforto si nascondono insidie non da poco: consumi energetici elevati e impatti ambientali significativi.
La crisi energetica in corso ci ricorda che l’uso prolungato e indiscriminato dei condizionatori non è una soluzione sostenibile. Le bollette della luce salgono e i danni all’ambiente si aggravano, spingendo tutti a riflettere su come raffrescare la propria casa senza sprechi inutili.
Non tutte le apparecchiature però sono uguali: la potenza del condizionatore, misurata in BTU (British Thermal Units), gioca un ruolo chiave nel consumo energetico, ma anche la tipologia di dispositivo incide in maniera rilevante.
Le tipologie di condizionatori e i loro consumi medi
I condizionatori centralizzati, spesso presenti in grandi edifici commerciali o condomini, hanno unità esterne potenti che possono consumare dai 5 kW in su, a seconda delle dimensioni degli spazi da climatizzare. Si tratta di sistemi complessi, capaci di gestire la temperatura di più ambienti, ma a costi energetici rilevanti.
Molto più diffusi nelle abitazioni sono i condizionatori mono o multi split. Questi vanno da un consumo di circa 0,8 kW per i modelli più piccoli da 9.000 BTU fino a 1,5 kW per i più potenti da 18.000 BTU. Infine, i condizionatori portatili, pur meno potenti e quindi più economici in termini di energia, hanno consumi variabili e spesso richiedono un’installazione meno efficiente. Conoscere questi dati è fondamentale per non cadere nella trappola dello “split reattore” — quel modello di condizionatore che consuma il doppio, ma sembra rinfrescare poco o nulla, lasciandoti a fine estate con bollette da capogiro.
Come calcolare e ridurre il costo energetico del condizionatore
Il costo del condizionatore si calcola moltiplicando la potenza in kW per le ore di utilizzo e per il costo dell’energia elettrica (euro/kWh). Ad esempio, un condizionatore da 9.000 BTU consuma circa 0,8 kW all’ora; utilizzandolo 8 ore al giorno a 0,20 €/kWh si arriva a un costo di circa 1,28 euro al giorno, ossia circa 40 euro al mese.
La tentazione è dunque quella di rinunciare a lungo al condizionatore per evitare spese troppo alte. Ma non è necessario soffrire il caldo: con un condizionatore di ultima generazione, classe energetica A+ o superiore, e un uso intelligente, è possibile mantenere il comfort senza far lievitare la bolletta. Evita lo “split reattore”, il modello di condizionatore che, a parità di potenza nominale, consuma molto più degli altri. Sta attento alla classe energetica e ai consumi dichiarati, perché in estate il caldo si combatte meglio senza ritrovarsi sotto un ponte… a causa della bolletta!