Blitz dei Carabinieri ad Aci Catena, smantellata la rete di spaccio legata al clan Santapaola-Ercolano

Questa mattina oltre duecento Carabinieri del Comando provinciale di Catania, affiancati dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, dall’Aliquota di Primo Intervento, dal Nucleo Cinofili e dal Nucleo Elicotteri, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Quattordici persone, ritenute (con presunzione d’innocenza) parte di un’associazione armata dedita al traffico di cocaina, crack e marijuana, alla detenzione di armi e a episodi di lesioni e ricettazione aggravati dal metodo mafioso, sono finite sotto misura cautelare; ad altri quattro indagati è stato notificato l’avviso di interrogatorio.

L’indagine, diretta dalla DDA e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Acireale fra novembre 2021 e maggio 2022, avrebbe ricostruito la presunta struttura del sodalizio ad Aci Catena, Acireale e Aci Sant’Antonio. Secondo gli inquirenti, Simone Scalia (31), Carmelo Grasso (31) e Ottavio Mariano Grasso (28) curavano approvvigionamento, trasporto e deposito della droga, coordinando corrieri e vedette con cellulari dedicati; Paolo Scuderi (26) avrebbe gestito le piazze di spaccio della villa comunale e della “villetta ecologica” di Aci Catena.

La “base” del gruppo, un rudere blindato ad Aci Catena con intercapedini murate, custodiva quasi 700 grammi di cocaina, 1,8 kg di marijuana, bilancini, materiale da taglio, quattro pistole (due con matricola abrasa), caricatori, munizioni, guanti e passamontagna. Nelle indagini erano già scattati undici arresti in flagranza e sequestri per circa quattro chili di marijuana e un chilo di cocaina. A garantire il controllo del territorio — sostengono gli investigatori — c’erano spedizioni punitive, come il raid contro un pusher rivale, e gesti plateali di appartenenza mafiosa, tra cui il “corteo-inchino” di scooter sotto casa di un capo finito ai domiciliari.

Sono dieci le custodie in carcere, due gli arresti domiciliari e due i divieti di dimora con obbligo di firma. I destinatari, con l’età alla data del blitz, sono: Antonino Barbagallo (24, domiciliari); Sebastiano Cosentino (28); Sebastiano “Seby Titao” Gambino (41); Carmelo “Melo Bor” Grasso (31); Ivan Grasso (29); Ottavio Mariano “Otto” Grasso (28); Alessandro Grimaldi già Pulvirenti (25, divieto di dimora); Loredana “a Paulazzo” Principato (46); Vincenzo “Terenzio” Principato (24, domiciliari); Sebastiano “Lupin” Rapità (48); Angelo “Cavaddì” Restivo (49); Alfio Scaccianoce (26, divieto di dimora); Simone “Tigna” Scalia (31); Paolo “Aricchiì attà” Scuderi (26).

Tutti gli indagati restano presunti innocenti fino a eventuale condanna definitiva.