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Diritto all'invalidità (cataniaoggi.it-pexels)
Riforma della disabilità, al via la seconda fase sperimentale: ecco cosa cambia e come fare la domanda
Il decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62, ha introdotto una riforma complessiva dei criteri e delle modalità di accertamento della condizione di disabilità in Italia. La riforma, modificata dal decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, e convertita con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2025, n. 15, attribuisce in via esclusiva all’INPS, a partire dal 1° gennaio 2027, la gestione di tutto il procedimento di accertamento della disabilità su scala nazionale.
A partire dal 1° gennaio 2025, secondo l’articolo 33 del decreto legislativo, è stata avviata una prima fase sperimentale in alcune province italiane, tra cui Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Questa fase ha permesso di testare nuove procedure e modalità operative, concentrandosi sull’invio telematico dei certificati medici introduttivi e sul coordinamento con gli enti locali e gli istituti di patronato.
Dal 30 settembre 2025, la sperimentazione sarà estesa alle province di Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, nonché alla Regione autonoma della Valle d’Aosta e alla Provincia autonoma di Trento. Questa estensione segna un passo importante verso la piena applicazione del nuovo sistema, consolidando l’INPS come unico ente responsabile del procedimento di accertamento.
Una delle principali novità della riforma riguarda l’avvio del procedimento valutativo di base tramite il nuovo “certificato medico introduttivo”. Questo documento, inviato telematicamente all’INPS, sostituisce la precedente procedura che prevedeva la presentazione della domanda amministrativa da parte del cittadino o degli intermediari autorizzati. Il certificato medico introduttivo rappresenta dunque l’unica modalità per richiedere l’accertamento della disabilità a partire dal 30 settembre 2025 nelle province coinvolte nella seconda fase.
Obblighi per i certificati precedenti
Tutti i certificati medici introduttivi redatti fino al 29 settembre 2025 secondo le modalità precedenti devono essere completati con la trasmissione della domanda amministrativa all’INPS entro la stessa data. Per la presentazione, i cittadini possono avvalersi anche del supporto degli istituti di patronato o di intermediari autorizzati. Questo passaggio garantisce la continuità delle pratiche e l’allineamento con le nuove procedure operative.
Dal 30 settembre 2025, l’avvio del procedimento per l’accertamento della condizione di disabilità nelle province interessate dovrà avvenire esclusivamente tramite il certificato medico introduttivo. La riforma semplifica così l’iter per cittadini e operatori, riducendo la necessità di passaggi duplicati e assicurando maggiore uniformità nella gestione delle istanze su tutto il territorio nazionale.
Esclusioni particolari
Per quanto riguarda la Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento, l’INPS non interviene direttamente nella gestione del procedimento di accertamento. Qui rimane attivo un sistema locale che continuerà a coordinarsi con le autorità regionali e i medici certificatori, pur seguendo le linee guida nazionali stabilite dal decreto legislativo.
L’estensione della seconda fase sperimentale rappresenta un passaggio fondamentale verso l’entrata a regime del sistema unico di accertamento dell’INPS, prevista per il 1° gennaio 2027. Grazie al certificato medico introduttivo e alla gestione telematica, la riforma punta a rendere più snello e uniforme il procedimento, garantendo maggiore trasparenza e tempestività nelle valutazioni della condizione di disabilità su tutto il territorio nazionale.