Pensione vitalizia, il Governo approva la legge: un mese di stipendio garantito a vita dai 6 anni in su | Non dovremo più preoccuparci dei soldi

Pensionato felice (cataniaoggi.it-pexels)

Pensione bimbi in Trentino Alto Adige, il contributo regionale per la previdenza complementare per costruire un futuro solido

Con l’adeguamento del sistema pensionistico pubblico basato sul contributivo, gli importi mensili delle pensioni future saranno progressivamente più ridotti. Per questo motivo, la previdenza complementare rappresenta un pilastro fondamentale per garantire sicurezza economica. In Trentino Alto Adige, la Regione ha approvato una legge che finanzia un fondo pensione dedicato ai neonati, rafforzando il welfare locale e incentivando il risparmio a lungo termine.

Il progetto nasce per rispondere ai bisogni della comunità trentina, favorendo la sicurezza economica dei minori. Secondo il presidente della Regione, Arno Kompatscher, l’iniziativa si inserisce in una logica di autonomia territoriale e solidarietà intergenerazionale. Il fondo permette di integrare la pensione pubblica, garantendo un capitale iniziale già dalla nascita.

Il meccanismo prevede un contributo economico per i genitori che aprono una posizione di previdenza complementare intestata al figlio. All’adesione è versato un contributo iniziale di 300 euro, seguito da 200 euro annuali per i quattro anni successivi, a condizione che la famiglia versi almeno 100 euro annui nel fondo. In questo modo, nei primi cinque anni di vita del bambino, si accumula un capitale consistente per il futuro pensionistico.

Il contributo è universale e rivolto a tutti i bambini nati, adottati o in affido in Trentino Alto Adige. In via transitoria, si applica anche ai minori nati dal 2020 in poi. I requisiti principali includono la residenza del minore e del richiedente, rispettivamente dalla nascita o dall’adozione, e l’adesione a una forma di previdenza complementare. Non rileva l’Isee familiare, garantendo così l’accesso indipendentemente dalla situazione economica.

Ruolo di Pensplan Centrum

Pensplan Centrum S.p.A., società in house della Regione e delle Province autonome di Trento e Bolzano, gestirà gli aspetti operativi e amministrativi. La legge utilizza risorse già previste nei bilanci locali, senza introdurre tasse aggiuntive, confermando l’orientamento virtuoso della Regione verso il sostegno alla previdenza integrativa.

Il primo anno, l’iniziativa prevede un investimento di circa 3,2 milioni di euro, mentre a regime la spesa annuale non supererà i 2 milioni. Questo approccio permette di consolidare il fondo pensione dei neonati senza compromettere la sostenibilità dei bilanci locali, garantendo continuità e sicurezza delle erogazioni nel tempo.

Pensione bimbi (cataniaoggi.it-pexels)

Possibili estensioni nazionali

L’esperimento trentino dimostra la fattibilità di un capitale previdenziale iniziale per i neonati. Tuttavia, un’estensione a livello nazionale richiederebbe ingenti risorse e un’attenta riorganizzazione dei bilanci pubblici. È necessario trovare un equilibrio tra sostenibilità finanziaria e ambizione sociale, senza trascurare la complessità politica delle decisioni a livello locale.

Nonostante i limiti, l’iniziativa del Trentino Alto Adige rappresenta un esempio concreto di come la previdenza complementare possa diventare un pilastro della sicurezza economica futura. Stimolando la cultura del risparmio fin dall’infanzia, la “pensione bimbi” offre alle famiglie uno strumento di protezione economica e aiuta i minori a partire con un capitale già accumulato, pronto a integrarsi alla futura pensione pubblica.