ULTIM’ORA MINISTERO DELL’AMBIENTE – Aria condizionata, gas refrigerante vietato per legge: ti tocca smontare tutto | Faremo la schiuma sul divano

aria condizionata (pexels) - cataniaoggi

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Un’estate rovente e impianti a rischio: l’aria condizionata non è mai stata così discussa.

Con l’arrivo delle prime ondate di calore estivo, l’aria si è fatta irrespirabile in molte città italiane. Temperature oltre i 38 gradi in Pianura Padana, punte di 42 al Sud e un tasso di umidità tropicale che rende difficile persino dormire. Mai come quest’anno, il condizionatore è diventato un alleato irrinunciabile. Eppure, proprio mentre gli impianti vanno a pieno regime, una nuova allerta ambientale sta scuotendo il settore della refrigerazione.

Le vendite di climatizzatori sono aumentate del 27% rispetto allo stesso periodo del 2024. Tuttavia, sotto la superficie di questo boom si cela un problema molto più serio. In pochi lo sanno, ma i gas che rendono possibile il nostro sollievo estivo sono anche tra i principali responsabili del riscaldamento globale. Ed è qui che entra in gioco una vicenda che, se confermata in tutta la sua portata, rischia di cambiare per sempre le regole del gioco.

Non si tratta solo di una questione tecnica, né di un cavillo normativo. Il Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con le autorità europee, ha infatti intensificato i controlli su un mercato che si sta rivelando molto più opaco di quanto si pensasse. E nelle ultime ore, ciò che è emerso getta nuove ombre sul legame tra comfort domestico e danni irreversibili all’ecosistema.

Gas vietato, impianti irregolari: scatta l’allarme estivo

A lanciare l’allarme sono state le stesse autorità ambientali, che segnalano una crescente immissione sul mercato europeo di gas refrigeranti non autorizzati, spesso provenienti da paesi extra UE e privi dei requisiti imposti dalle normative comunitarie. Il motivo? Il loro costo molto più basso rispetto ai prodotti certificati. Ma dietro al risparmio si nasconde un pericolo concreto per l’ambiente e per la salute pubblica.

Nelle ultime settimane, diverse aziende installatrici sono finite sotto osservazione per l’utilizzo di questi gas “fantasma”, non tracciabili e di dubbia provenienza. L’allerta è massima: chi ha recentemente installato un impianto potrebbe inconsapevolmente trovarsi in casa un sistema irregolare, con rischi che vanno dal blocco degli incentivi fiscali alle sanzioni penali.

aria condizionata (pexels) - cataniaoggi-2
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Un blitz svela la verità: 13 tonnellate di gas illegale intercettate in Veneto

Ma è un’operazione condotta in Veneto a far emergere l’intera portata del problema. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno infatti sequestrato un autoarticolato proveniente dalla Polonia, che trasportava 13,6 tonnellate di gas refrigerante non rigenerato, stoccato in 1.360 bombole. Il carico, proveniente dalla Cina, era destinato – almeno sulla carta – a un porto francese per poi essere spedito verso gli Emirati Arabi. Ma il GPS del camion raccontava un’altra storia.

I finanzieri hanno fermato il mezzo in un’area di sosta a Roncade. Dopo aver analizzato la documentazione, hanno scoperto che il vero obiettivo del viaggio non era Dunkerque, bensì una località del salernitano, dove il carico sarebbe stato distribuito illegalmente a impiantisti del Sud Italia. L’intera operazione è stata considerata un atto di contrabbando, e il gas sequestrato è stato definito altamente pericoloso per l’ambiente in quanto appartenente alla famiglia dei gas fluorurati a effetto serra, vietati in forma pura nei Paesi UE. Secondo la Guardia di Finanza, il valore del carico avrebbe superato il milione di euro una volta immesso sul mercato. Ma i danni sono ben più profondi. Il Consigliere di Confapi Treviso, Marco Zecchinel, ha dichiarato che si tratta di una delle più grandi operazioni di sequestro mai avvenute in Italia in questo settore, con effetti devastanti non solo sul piano ambientale, ma anche per le aziende che operano legalmente.