Legge 104, pedinamenti in corso in tutta Italia: sguinzagliati i controllori | Se fai il furbo a spese dell’INPS ti rovinano la vita
Inps (Flaei) CataniaOggi
In tanti in Italia usufruiscono della 104, qualcuno fa il furbetto e si sta stringendo la cinghia. Il rischio è grosso.
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) è il principale ente pubblico italiano che gestisce la previdenza sociale. La sua funzione primaria è quella di assicurare ai lavoratori e ai cittadini diverse forme di sostegno economico in caso di eventi che riducono o eliminano la capacità lavorativa e il reddito. L’INPS si finanzia principalmente attraverso i contributi versati dai lavoratori e dai datori di lavoro.
La Legge 104/92, nota anche come “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, è una normativa fondamentale in Italia. Essa riconosce i diritti delle persone con disabilità e mira a garantirne la piena inclusione sociale e civile. La legge definisce l’handicap come una condizione di svantaggio sociale derivante da una minorazione fisica, psichica o sensoriale.
La Legge 104 prevede una serie di misure e agevolazioni a sostegno delle persone con disabilità e dei loro familiari. Tra queste, figurano permessi lavorativi retribuiti, congedi straordinari, agevolazioni fiscali per l’acquisto di veicoli, ausili tecnici e informatici, detrazioni per spese mediche e di assistenza specifica.
L’INPS è l’istituto che eroga concretamente i sostegni economici e i servizi previsti dalla legislazione sociale, inclusi alcuni benefici previsti dalla Legge 104. Quest’ultima è la legge che definisce i diritti e le tutele per le persone con disabilità, stabilendo i principi per la loro assistenza, integrazione e inclusione nella società.
I permessi con la 104
I permessi previsti dalla Legge 104/92 sono dei congedi retribuiti dal lavoro concessi ai lavoratori dipendenti che assistono familiari con disabilità grave. Questi permessi permettono di conciliare l’attività lavorativa con le esigenze di cura e assistenza del proprio caro. Il lavoratore può usufruire di tre giorni di permesso al mese, frazionabili anche in ore.
L’indennità di accompagnamento, invece, è una prestazione economica erogata dall’INPS a persone riconosciute totalmente invalide (100%) e non autosufficienti, cioè impossibilitate a deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o a compiere gli atti quotidiani della vita. Questa indennità non è legata al reddito e ha lo scopo di fornire un sostegno economico.
Abuso di permessi
Il datore di lavoro può avviare indagini, tramite investigatori privati, in caso di sospetto abuso dei permessi retribuiti previsti dalla Legge 104. L’obiettivo è raccogliere prove, come foto e video, sull’effettivo utilizzo dei permessi da parte del lavoratore durante le ore di assenza. La documentazione raccolta in una relazione investigativa può essere utilizzata come prova per contestare disciplinarmente il dipendente.
L’abuso si configura quando il lavoratore utilizza i permessi per attività diverse dall’assistenza al familiare disabile. Le prove di un utilizzo improprio possono portare a sanzioni disciplinari, fino al licenziamento per giusta causa, e persino a una denuncia penale per truffa ai danni dell’INPS, che eroga la retribuzione per i giorni di permesso.