Lavoro, 3.000€ agli stagionali per la prossima estate | Le liste sono ancora vuote, “non sappiamo cosa fare”

Soldi (Pixabay) CataniaOggi
In tanti cercano lavoratori stagionali con stipendi importanti, ma ci sono pochi candidati. Cosa sta succedendo in Italia.
L’Italia, dal 2008, è stata colpita da una crisi economica persistente, le cui ripercussioni si sentono ancora oggi. La crisi finanziaria globale, scoppiata in quell’anno, ha innescato una serie di eventi che hanno portato a una recessione prolungata, con conseguenze devastanti per l’economia italiana.
Uno dei problemi più gravi che l’Italia deve affrontare è l‘alto tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani. Molti giovani laureati faticano a trovare lavoro, mentre chi ha un’occupazione spesso si trova in situazioni precarie, con contratti a tempo determinato o part-time. La mancanza di opportunità lavorative ha portato a un fenomeno di emigrazione di massa, con molti giovani italiani che cercano fortuna all’estero.
Le aziende, in un contesto economico incerto, sono diventate sempre più selettive nella ricerca di nuovi dipendenti. I requisiti richiesti sono aumentati, sia in termini di competenze tecniche che di esperienza lavorativa. Le aziende cercano profili altamente qualificati, in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e di portare un valore aggiunto immediato.
La crisi economica in Italia ha creato una situazione difficile per molti, con un alto tasso di disoccupazione e requisiti sempre più stringenti per trovare lavoro. Tuttavia, ci sono segnali di ripresa e nuove opportunità si stanno aprendo.
I lavoratori stagionali
I lavoratori stagionali sono figure professionali impiegate in settori che registrano un’impennata di attività in determinati periodi dell’anno. Le loro mansioni variano ampiamente: dall’agricoltura, con la raccolta di frutta e verdura, al turismo, con l’accoglienza e i servizi in località balneari o montane, fino alla ristorazione, con il supporto durante eventi e festività.
Il lavoro stagionale offre alcuni vantaggi, come la possibilità di guadagnare in periodi specifici e di acquisire esperienze in diversi ambiti. Tuttavia, presenta anche degli svantaggi. La precarietà è il principale problema, con contratti a tempo determinato e la necessità di cercare nuove opportunità al termine della stagione.

“Non troviamo stagionali”
Le stagioni balneari si trasformano in un’odissea per gli imprenditori del settore, stretti tra la difficoltà di reperire manodopera specializzata. La carenza di personale, un problema cronico, si è aggravata a tal punto da assumere i contorni di un’emergenza, soprattutto dopo la pandemia. La questione non riguarda solo la quantità, ma anche la qualità. Fenomeni di opportunismo e disonestà, pur minoritari, si riscontrano anche nel settore alberghiero, composto in larga parte da imprenditori onesti.
Questi ultimi si impegnano a offrire condizioni di lavoro eque, nel rispetto dei contratti nazionali, con retribuzioni, tredicesima, quattordicesima e TFR inclusi, da metà maggio a metà settembre e durante le aperture straordinarie. Le retribuzioni, conformi ai contratti nazionali, variano in base alle mansioni: le cameriere ai piani percepiscono circa 1.800 euro netti, i camerieri di sala intorno ai 2.000 euro, mentre i cuochi possono superare i 3.000 euro.