ULTIM’ORA – Dal 9 luglio lavorerai di meno: la Terra non girerà più durante le 24 ore | La tua azienda si adeguerà al nuovo orario
lavoro (pexels) - cataniaoggi
Lavorare meno e vivere meglio: sembra un’utopia, ma qualcosa sta davvero cambiando.
Il mondo del lavoro è in rapida evoluzione. Dalla settimana corta ai modelli di lavoro ibridi, passando per le nuove politiche aziendali sulla flessibilità: il concetto stesso di “orario d’ufficio” non è più quello di una volta. Sempre più aziende, sia in Italia che all’estero, stanno sperimentando formule alternative per migliorare la produttività e il benessere dei dipendenti.
Il cambiamento è in atto. I più giovani lo chiedono a gran voce, i datori di lavoro cominciano ad ascoltare. Secondo recenti studi, la riduzione dell’orario di lavoro – se ben strutturata – non solo non incide negativamente sulla performance, ma anzi la migliora. E in tempi in cui il burnout è diventato la parola d’ordine tra le nuove generazioni, la necessità di rivedere il nostro rapporto con il lavoro non è mai stata così urgente.
Ma cosa c’entra tutto questo con la Terra che non gira più in 24 ore? Non è uno scherzo. La notizia è reale, anche se il suo significato è tutt’altro che astronomico: il tempo del lavoro, così come lo conosciamo, sta per cambiare. Per sempre.
Il tempo si restringe: lavoreremo meno, ma meglio?
Dal 9 luglio 2025, diverse aziende inizieranno ad adottare nuovi modelli orari per sperimentare una riduzione della giornata lavorativa standard. Non si tratta di un obbligo di legge, ma di una tendenza concreta che si sta affermando in più settori. Lavorare meno ore al giorno – anche solo 6 – senza toccare lo stipendio è il sogno di molti. E per alcuni, sarà presto la nuova realtà.
Alcuni esperimenti pilota sono già stati condotti in Italia, in particolare nel settore tech e in alcune pubbliche amministrazioni. I risultati? Più produttività, meno assenteismo, maggiore soddisfazione. Il concetto non è nuovo: la quantità di tempo passata alla scrivania non sempre equivale alla qualità del lavoro svolto.
Ma cosa c’entra tutto questo con una comunità sconosciuta sulle Alpi?
Nel cuore delle Alpi italiane, c’è un popolo che questo equilibrio tra tempo, lavoro e vita lo ha già trovato da secoli. I Walser, una comunità antichissima, vivono da oltre 800 anni sui pendii del Monte Rosa, a oltre 2000 metri d’altitudine. E la loro esistenza è un esempio stupefacente di come il lavoro possa essere perfettamente integrato con la vita, non in conflitto con essa.
Di origine germanica, arrivati nel XIII secolo, i Walser hanno creato una società resiliente e autonoma, dove ogni gesto quotidiano – dal costruire le case alla lingua parlata, il Titsch – è nato da un’esigenza concreta: sopravvivere alla montagna. L’isolamento non li ha spenti, li ha rafforzati. Hanno creato una cultura del lavoro essenziale, sostenibile, che oggi sembra quasi utopica.