ACI CONFERMA – Auto storiche, ecco quali inizieranno a pagare il bollo: crolla il limite dei 30 anni | È ufficiale
auto passeggero (pexels) - palermolive
Novità clamorose per gli amanti delle quattro ruote d’epoca: cambiano le regole e non tutti potranno godere delle agevolazioni sul bollo.
C’era un tempo in cui possedere un’auto di oltre 30 anni significava, in automatico, godere di vantaggi fiscali rilevanti. Un premio alla passione, alla conservazione del patrimonio automobilistico italiano, alla dedizione di chi sceglie di custodire la memoria su quattro ruote. Ma le cose stanno cambiando — e non tutti sono pronti ad accettarlo.
Negli ultimi anni, il numero di veicoli d’epoca circolanti è aumentato in maniera significativa. Da un lato, questo ha alimentato un fiorente mercato del collezionismo. Dall’altro, ha spinto istituzioni e amministrazioni locali a fare i conti con le agevolazioni concesse: troppe, troppo facilmente. Il risultato? Una stretta inevitabile che, oggi, rischia di mettere in discussione molti dei benefici consolidati.
In particolare, sotto la lente d’ingrandimento c’è la tassa automobilistica, più nota come bollo auto. Se fino a ieri sembrava scontato che un’auto ultraventennale potesse accedere a sconti o esenzioni, ora le condizioni si fanno più rigide. La semplice anzianità non basta più. Serve molto di più.
E proprio da questo nuovo approccio nasce la notizia che sta facendo discutere gli automobilisti italiani. Perché non tutte le auto storiche saranno più esentate dal bollo. E il limite dei 30 anni? Potrebbe non essere più sufficiente.
Le nuove regole: non basta l’età, serve anche il pedigree
In base all’art. 60 del Codice della Strada, non tutti i veicoli “vecchi” possono essere considerati storici. Solo alcune categorie rientrano ufficialmente nel novero dei veicoli storici, ovvero:
autoveicoli
motoveicoli
ciclomotori
macchine agricole
E non è tutto. All’interno di questa classificazione esistono due categorie ben distinte:
Veicoli d’epoca, destinati alla conservazione, che non possono circolare liberamente perché non rispettano i requisiti minimi di sicurezza e sono cancellati dal PRA. Possono essere utilizzati solo in raduni o manifestazioni autorizzate.
Veicoli di interesse storico e collezionistico, invece, possono circolare regolarmente, ma solo se costruiti da almeno 20 anni, in buono stato di conservazione, con certificazione storica (CRS) e iscrizione al PRA.
Tassa automobilistica: chi paga, chi è esente e chi otterrà solo uno sconto
Fino a poco tempo fa, il principio guida era chiaro: i veicoli con oltre 30 anni dalla data di immatricolazione erano automaticamente esentati dal pagamento del bollo. Ma ora, le agevolazioni si fanno più selettive.
Infatti:
I veicoli con più di 30 anni sono esentati solo se non adibiti ad uso professionale.
I veicoli tra i 20 e i 29 anni, per accedere allo sconto del 50%, devono essere iscritti a uno dei Registri storici riconosciuti (ASI, FMI, Alfa Romeo, Lancia, Fiat) e avere il CRS regolarmente trascritto sulla carta di circolazione.
E attenzione: alcune Regioni stanno riformulando le proprie normative locali.
Lombardia, Valle d’Aosta, Trento e Calabria, ad esempio, concedono agevolazioni ai residenti anche senza CRS, ma solo se il veicolo è iscritto nel Registro ACI Storico.
Queste novità fanno capire una cosa: l’esenzione dal bollo non è più scontata, e non basta avere un’auto “vecchia” per non pagare. Serve un iter preciso, documenti in regola, e – in certi casi – la residenza nella Regione giusta.