ULTIM’ORA SANITÀ – Proibito fumare ovunque: approvato il divieto ASSOLUTO | 135€ per una sigarettina a passeggio

Fumare sigarette (cataniaoggi.it-pexels)

Stop al fumo nei luoghi pubblici all’aperto: scatta il divieto nazionale: una svolta storica nella lotta al tabagismo

C’è un Paese europeo  che entra in una nuova era nella sua battaglia contro il fumo: è infatti scattato il divieto di fumare nella maggior parte dei luoghi pubblici all’aperto. Si tratta di una misura senza precedenti che mira a trasformare l’intero Paese in uno spazio più sano e vivibile, soprattutto per i bambini e le famiglie. Dopo anni di campagne informative, restrizioni nei locali chiusi e interventi progressivi, il governo francese sceglie la linea dura per tutelare la salute pubblica.

A guidare questa riforma epocale è stata la ministra della Salute e della Famiglia francese, Catherine Vautrin, che ha definito la norma un passo cruciale verso l’obiettivo di una “generazione senza fumo”. Il provvedimento è stato accompagnato da dati incoraggianti: la percentuale di fumatori abituali è in calo e si attesta sotto il 25%, il minimo storico. La ministra ha sottolineato come il vero traguardo sia far crescere i bambini nati nel 2025 in un ambiente libero dalla dipendenza dal tabacco.

Il divieto non è solo una questione sanitaria, ma anche culturale. In un Paese dove la sigaretta è stata a lungo simbolo di identità e stile di vita, la norma ha generato un acceso dibattito. Molti cittadini, associazioni sanitarie e genitori hanno accolto con entusiasmo la novità, vedendola come una protezione concreta contro il fumo passivo. Altri, invece, l’hanno vissuta come una minaccia alle libertà individuali e a una certa idea romantica della vita alla francese.

Il nuovo regolamento vieta di fumare in numerosi spazi pubblici all’aperto, tra cui parchi, spiagge, fermate degli autobus e aree scolastiche. Si tratta di luoghi frequentati soprattutto da bambini, e quindi particolarmente sensibili. Le autorità locali avranno il compito di far rispettare la norma, con sanzioni che potranno raggiungere i 135 euro per i trasgressori. Nei primi giorni è prevista una fase di tolleranza, ma il messaggio è chiaro: il fumo deve scomparire dai luoghi condivisi.

Le eccezioni che salvano la socialità

Nonostante la rigidità apparente, la norma prevede alcune eccezioni strategiche. Sarà ancora possibile fumare ai tavolini all’aperto di bar e ristoranti, una concessione voluta per evitare danni economici al settore della ristorazione. Anche i luoghi privati, come i balconi o i cortili condominiali, restano esclusi dal divieto. Il governo ha dunque cercato un equilibrio tra tutela della salute pubblica e rispetto delle abitudini personali.

Non sono mancate reazioni critiche, soprattutto da parte dei fumatori e degli operatori commerciali. Alcuni ritengono che il divieto rappresenti un’ingerenza eccessiva dello Stato nella vita quotidiana. Il commerciante parigino Luc Baudry ha dichiarato ironicamente che senza le sigarette resta solo il «frullato di cavolo nero», sottolineando quanto il fumo sia considerato parte integrante della cultura francese. Ma per le autorità, la salute pubblica viene prima di tutto.

Sigarette (cataniaoggi.it-pexels)
Sigarette (cataniaoggi.it-pexels)

Una strategia sanitaria a lungo termine

Il governo francese punta a ridurre anche i costi legati alla sanità, considerato che circa 200 persone muoiono ogni giorno in Francia per patologie legate al fumo. L’obiettivo è creare una società più sana, meno esposta alle malattie causate dal tabacco e più consapevole dei rischi. La nuova norma rientra in un piano più ampio che prevede anche campagne di sensibilizzazione rivolte soprattutto ai giovani e agli ambienti scolastici.

La Francia si candida così a diventare un modello per gli altri Paesi europei nella lotta contro il tabagismo. Con un approccio deciso ma bilanciato, Parigi vuole dimostrare che è possibile cambiare abitudini radicate senza rinunciare alla libertà, ma anzi riaffermandola nel nome del diritto alla salute. Il divieto segna la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova fase di responsabilità condivisa.