RAI, arriva la nota ufficiale: ci trasformiamo in un’azienda ‘remota’ | Pagano i dipendenti per stare a casa

Rai Viale Mazzini - (cataniaoggi.it-lapresse)

Rai Viale Mazzini - (cataniaoggi.it-lapresse)

La Rai lascia Viale Mazzini: amianto e sicurezza spingono allo smart working tutti i dipendenti dell’azienda di Stato

La storica sede della Rai in Viale Mazzini 14 a Roma si svuota in anticipo. È questa la decisione presa dalla dirigenza dell’azienda a seguito di una comunicazione della ASL Roma 1 che ha rilevato livelli di amianto superiori ai limiti consentiti. La scoperta, emersa dopo un allagamento verificatosi lo scorso dicembre, ha spinto la Rai ad attuare misure precauzionali a tutela dei propri dipendenti. Da qui, l’annuncio dell’estensione dello smart working per tutto il personale presente nell’edificio.

Lo smart working è stato definito “una misura precauzionale e di maggior tutela” da parte dell’azienda. L’obiettivo è evitare rischi sanitari per il personale in attesa di ulteriori verifiche e interventi strutturali. La situazione, resa critica dall’allagamento che ha interessato il piano terra e il primo piano, ha messo in evidenza la presenza di materiali pericolosi, come l’amianto, rimasti fino ad oggi probabilmente isolati o inaccessibili.

La Rai ha dunque deciso di anticipare il cronoprogramma previsto dal Piano Immobiliare già approvato nei mesi precedenti. Il trasferimento temporaneo in via Alessandro Severo, nel quartiere Ostiense, era già previsto, ma la situazione attuale ha spinto ad accelerare la dismissione di Viale Mazzini. L’amministratore delegato Giampaolo Rossi ha illustrato le decisioni al Consiglio di Amministrazione, che si riunirà nuovamente il 29 gennaio proprio in quella sede, che intanto si sta svuotando.

Viale Mazzini è un simbolo per la Rai, sede centrale e cuore pulsante della televisione pubblica italiana. Ora però si apre una nuova fase: l’edificio dovrà essere completamente chiuso per consentire una ristrutturazione profonda, che comprenderà anche la bonifica dell’amianto. La questione non è solo tecnica ma anche simbolica: cosa succederà a uno degli edifici più rappresentativi del servizio pubblico radiotelevisivo?

Trasferimenti in corso per le attività essenziali

Non tutte le attività possono essere svolte in smart working. Per questo motivo, l’azienda ha avviato una ricognizione degli altri insediamenti aziendali per accogliere il personale necessario alla gestione delle attività essenziali. L’obiettivo è mantenere la piena operatività senza mettere a rischio la salute dei lavoratori, individuando sedi alternative che possano ospitare temporaneamente i dipendenti.

Il caso di Viale Mazzini solleva anche un tema più ampio: quello della sicurezza degli edifici pubblici storici. Molti di essi, costruiti in epoche in cui l’amianto era ancora legale, oggi richiedono interventi costosi e complessi per essere adeguati agli standard attuali. La Rai, con questa decisione, sceglie di non attendere oltre e di intervenire tempestivamente per evitare situazioni potenzialmente pericolose.

Rai - (cataniaoggi.it-rai.it)
Rai – (cataniaoggi.it-rai.it)

Una gestione che guarda alla responsabilità sociale

La tempestività dell’intervento dimostra una crescente attenzione alla responsabilità sociale dell’impresa. In un periodo in cui la sicurezza sul lavoro è tornata prepotentemente al centro del dibattito pubblico, la decisione della Rai si inserisce in un contesto di maggiore consapevolezza e prevenzione. Non si tratta solo di rispettare le norme, ma di proteggere davvero chi lavora ogni giorno per garantire il servizio pubblico.

Mentre il trasferimento verso via Alessandro Severo diventa realtà, resta aperta la questione sul destino definitivo della sede di Viale Mazzini. Una volta conclusi i lavori, la Rai dovrà decidere se tornarvi, riconvertirla a nuove funzioni o addirittura considerare la vendita. Quel che è certo è che la storia dell’edificio simbolo della televisione italiana entra ora in una fase di profonda trasformazione.