Pensioni, mozzate le trattenute sul cedolino: ora paghi una sciocchezza | In un anno vai a farti le vacanze alle Bahamas
Pensioni - (cataniaoggi.it-pexels)
Trasferirsi in questo paradiso terreste da pensionati è una scelta vincente: vantaggi fiscali e requisiti
Negli ultimi anni, la Grecia è emersa come una delle destinazioni più interessanti per i pensionati stranieri, grazie a un regime fiscale estremamente favorevole. Con l’introduzione di una tassazione forfettaria al 7% sui redditi provenienti dall’estero, Atene ha lanciato un’offerta attraente per quanti desiderano godere di un tenore di vita più vantaggioso, sia in termini economici che qualitativi. Questo incentivo fiscale, della durata di 15 anni, mira a spingere i pensionati a stabilire la loro residenza fiscale nel Paese, offrendo così un contributo indiretto alla ripresa economica greca.
Per poter accedere a questa agevolazione, è necessario soddisfare requisiti ben precisi. Il beneficio è riservato ai pensionati titolari di un assegno previdenziale di fonte estera. Non basta, però, avere una pensione: occorre trasferire la propria residenza fiscale in Grecia e provenire da un Paese che abbia stipulato un accordo di cooperazione amministrativa con lo Stato greco. Inoltre, chi presenta la domanda non deve essere stato fiscalmente residente in Grecia per almeno cinque dei sei anni precedenti.
Determinante per accedere all’incentivo è il trasferimento della residenza fiscale, che si concretizza trascorrendo almeno 183 giorni all’anno in Grecia. Tuttavia, oltre alla permanenza fisica, è essenziale dimostrare di aver trasferito il centro degli interessi economici e familiari. Questo criterio, spesso soggetto a valutazione soggettiva da parte delle autorità fiscali, implica un effettivo radicamento nel territorio greco.
La misura è pensata per attrarre soggetti che percepiscono esclusivamente pensioni estere. Sono esclusi i lavoratori attivi e, in particolare, gli ex dipendenti pubblici. Questo perché, come stabilito dalla convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Grecia, le pensioni erogate in relazione a servizi prestati allo Stato restano tassabili solo nel Paese d’origine. Di conseguenza, un ex dipendente pubblico italiano continuerà a pagare le tasse in Italia, indipendentemente dal suo trasferimento.
Redditi inclusi nell’agevolazione
Il regime agevolato non riguarda solo le pensioni. Anche altri redditi di fonte estera, come quelli derivanti da locazioni o investimenti, possono beneficiare della tassazione al 7%. Questo si traduce in un risparmio fiscale notevole, soprattutto per i pensionati con un patrimonio diversificato. Le eventuali imposte già pagate all’estero possono essere recuperate in forma di credito d’imposta, da detrarre da quanto dovuto in Grecia.
Per i cittadini italiani, un passaggio essenziale è l’iscrizione all’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. Questo passaggio è fondamentale per dimostrare la volontà di stabilire la residenza fuori dai confini nazionali e permette di richiedere l’accredito della pensione su un conto estero. Inoltre, occorre compilare una serie di documenti per ottenere il riconoscimento della nuova residenza fiscale.
Attenzione ai controlli dell’Agenzia delle Entrate
Nonostante il quadro possa apparire semplice, è importante muoversi con cautela. L’Agenzia delle Entrate italiana può avviare controlli per verificare che il trasferimento all’estero sia effettivo e non solo formale. Il mantenimento di forti legami economici o familiari con l’Italia può sollevare dubbi sull’effettiva residenza in Grecia e portare a contestazioni fiscali.
Trasferirsi in Grecia per godere di un regime fiscale favorevole può rappresentare una scelta vantaggiosa, ma va pianificata con cura. Oltre agli aspetti burocratici e fiscali, è importante considerare il contesto di vita, i servizi sanitari, il costo della vita e la possibilità di integrazione. Per molti pensionati, la Grecia offre non solo un fisco più leggero, ma anche un clima mite, una qualità della vita elevata e un patrimonio culturale ineguagliabile.