Il Marzamemi Book Fest, giunto alla sua edizione 2025, si conferma un laboratorio vivente di idee, cultura e partecipazione. Un festival totalmente autofinanziato, reso possibile grazie al contributo delle imprese locali, che dimostra come la cultura possa essere una forma concreta di responsabilità sociale e uno strumento di sviluppo dei territori del Sud.
Nel borgo marinaro di Marzamemi, tra cortili, piazze e tonnare, la cultura diventa un’esperienza condivisa: incontri, laboratori, teatro, musica e libri si intrecciano in un programma intenso e partecipato. Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti alla cittadinanza, per riaffermare che la cultura è un bene comune, accessibile e generativo.
Sabato 4 ottobre, nel cortile di Villadorata, si è tenuto il talk “Faremo un giorno una carta poetica del Sud”, dedicato al tema della cultura come motore di sviluppo tra sprechi, ritardi e idee coraggiose. A confrontarsi, tra gli altri, Emilio Carelli, direttore de L’Espresso; Enrico Bellavia, vicedirettore del settimanale; Barbara Nardi, direttrice generale del Polo Canali del Gruppo Feltrinelli; Daniele Pitteri, sovrintendente della Fondazione INDA; Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia; Concetto Costa, presidente della BCC Pachino, e Barbara Fronterrè, ideatrice del festival.
Durante l’incontro, Mario Barresi, caporedattore del quotidiano La Sicilia, ha osservato: «E’ una manifestazione che, nel panorama siciliano, rappresenta una mosca bianca, perché non riceve contributi pubblici. Il mio punto di vista è semplice: con la cultura si mangia, ma si mangia nel senso più nobile del termine. La cultura deve produrre valore aggiunto, non solo in termini economici, ma soprattutto di crescita per la società. Bisogna però trovare dei criteri chiari, perché – secondo me – un sostegno pubblico deve esserci, ma basato su regole trasparenti e oggettive per finanziare gli eventi. Altrimenti si resta prigionieri di quel sistema di mance e mancette che abbiamo raccontato ampiamente in questi anni in Sicilia, dove iniziative di dubbia qualità hanno fatto man bassa di fondi pubblici. Per questo considero un segnale importante il fatto che esistano realtà indipendenti, capaci di resistere senza finanziamenti e di produrre cultura vera.»
Il Book Fest è un progetto collettivo che coinvolge associazioni, attivisti, lettori, artisti e promotori del libro, coordinati da Sabina Minardi, direttrice artistica, e sostenuto dall’Associazione Un Paese ci vuole, presieduta da Rosita Pignanelli. Un’iniziativa che negli anni ha saputo coniugare la promozione della lettura con la valorizzazione dei luoghi e delle energie del territorio. Media partner ufficiale è lo storico settimanale “L’Espresso”, che firma anche parte degli eventi, dai talk dedicati alla cittadinanza e ai diritti fino agli incontri con autori come Annalisa Cuzzocrea, Maurizio De Giovanni, Matteo Nucci e Michele Bravi, passando per spettacoli teatrali, mostre e concerti.
Tra gli appuntamenti più attesi, il concerto di chiusura in piazza con Mario Venuti e Tony Canto, e l’annuncio dell’iniziativa “Il maestro va a scuola”, dedicata ad Andrea Camilleri in collaborazione con Audible e gli istituti superiori del territorio.
Nel cuore di Marzamemi, la cultura torna così a essere un atto collettivo, un gesto civile e un motore di futuro. Perché i luoghi storici vivono solo quando tornano a essere parte della vita quotidiana – spazi di relazione, di ascolto e di crescita – capaci di generare nuova bellezza.