Salvo Tomarchio, dall’impresa alla politica: la visione che rinnova la gestione dei rifiuti in Sicilia

Salvo Tomarchio

Salvo Tomarchio, imprenditore di successo e oggi deputato Regionale di Forza Italia, rappresenta una ventata di freschezza nella politica siciliana. Originario di Aci Bonaccorsi, Tomarchio ha ricoperto fino a pochi mesi fa la carica di assessore alle Politiche ambientali nella giunta guidata dal sindaco Enrico Trantino, in un settore da tempo costretto fra inefficienze e logiche di corto respiro, la sua esperienza manageriale ha tracciato una rotta chiara: puntare sulle tecnologie d’avanguardia, sulla trasparenza e sulla condivisione con i cittadini.

Nel corso dell’intervista in un intervista rilasciata a “Paesi Etnei Oggi” a firma di Fernando Massimo Adonia, Tomarchio ha spiegato il senso della decisione del governo Schifani di approvare due termovalorizzatori a Palermo e Catania. «Dopo decenni di discariche sature e costi insostenibili – afferma – , mettere in campo impianti moderni significa chiudere il ciclo dei rifiuti in modo sostenibile, produrre energia pulita e ridurre il peso economico sulle famiglie». Capace di bilanciare l’esigenza di tutela ambientale con le legittime preoccupazioni dei territori, l’ex uomo d’azienda sottolinea come la tecnologia abbia compiuto passi da gigante. «Oggi i filtri multistadio abbattano polveri sottili e ossidi di azoto; studi dei Politecnici di Milano e Torino lo confermano: l’impatto ambientale di un termovalorizzatore di ultima generazione è inferiore a quello di una discarica».

I numeri parlano chiaro: fino al 2021 la raccolta differenziata in Sicilia era sotto il 50%, mentre nei primi mesi dell’amministrazione Trantino-Tomarchio è salita di 14 punti. «A Catania eravamo al 24% – ricorda Tomarchio – , oggi sfioriamo il 38% grazie a un piano che interviene su educazione, controlli e infrastrutture». In parallelo, l’esponente di Forza Italia annuncia il potenziamento degli impianti di compostaggio (da 17 a 32) e di biodigestione (da 4 a 24), con l’obiettivo di raggiungere il 65% di riciclo, come previsto dalle direttive UE.

L’imprenditore-trasformato-politico non si ferma ai risultati numerici: punta a un confronto diretto con la comunità. «Proporrò al presidente Schifani e al sindaco Trantino di organizzare un incontro pubblico nella cabina di un futuro termovalorizzatore. Spiegheremo il cronoprogramma, gli impatti, ascolteremo sindaci e associazioni. Solo così supereremo la sfiducia e costruiremo un consenso consapevole».
Nel delineare la “strada da percorrere insieme”, Tomarchio incarna la mancanza di visione imprenditoriale e di energia giovanile nella politica attuale. Con il suo approccio pragmatico e orientato ai risultati, dimostra come l’esperienza d’impresa possa rinnovare la Pubblica Amministrazione, immettendo nella gestione delle sfide ambientali la dinamicità e la concretezza tipiche del settore privato. È questa fusione di competenze – unita a una spinta ideale verso l’innovazione – che promette di svecchiare metodi obsoleti e di restituire ai siciliani la fiducia nel futuro.

In un’isola che spende 100 milioni l’anno per esportare rifiuti e affronta discariche come Bellolampo o Lentini piene da tempo, l’approdo a una soluzione “circolare” non è più un lusso: è una necessità.