Carmen Consoli e il nuovo inizio: con “Amori Luci” la cantantessa apre una trilogia tra identità, miti e rivoluzione linguistica

Un disco che intreccia passato e presente, tra riflessioni sulla Sicilia, dialoghi musicali e la voce dei popoli del Mediterraneo

CATANIA – Dopo aver esplorato il territorio profondo delle proprie origini, Carmen Consoli volta pagina. Il suo nuovo lavoro discografico si intitola Amori Luci ed è il primo tassello di un progetto più ampio, una trilogia che scaverà nell’essenza stessa del suo linguaggio e della sua visione musicale. La cantautrice catanese affida a una metafora botanica il senso di questo passaggio artistico: «Si chiude questo ciclo di recupero e di racconto delle mie radici, e adesso è il momento di fare il fusto e le foglie, e di fare questa bella fotosintesi».

Il disco è un viaggio che attraversa la storia, la letteratura e le lacerazioni contemporanee, dalla migrazione alla guerra, dalla morte alla rinascita. La cifra stilistica è quella di una narrazione che non si accontenta di essere canzone: si fa affresco culturale, contaminazione linguistica, manifesto di un’identità in movimento. Carmen lo racconta con ironia e intensità: «L’ho chiamata lingua siciliano-ponsoliana – ovvero il giornacolo intrecciato al latino, all’arabo, al greco antico».

Nel cuore di Amori Luci batte una Sicilia che si fonde con il Mediterraneo, una scrittura che recupera e reinventa: «Oggi sentivo di dire la mia ripescando autori siciliani importanti come Buttitta, ma anche come Teocrito. Però lì abbiamo usato il greco antico e fa pur sempre parte della cultura siciliana».

L’album arriva dopo la partecipazione al film L’amore che ho di Paolo Licata, dedicato alla figura della cantastorie Rosa Balistreri, e si muove su territori affini: il racconto dell’emigrazione, l’eco delle rivolte, la forza della memoria. Il suono è essenziale, guidato dalla chitarra che ha sempre accompagnato Carmen, ma impreziosito da collaborazioni significative.

Tre i nomi che compaiono nel disco: Mamouda, Giovanotti e il giovane tenore siciliano Leonardo Sgroi. Non semplici featurings, ma presenze scelte per dar vita a confronti sonori che si fanno racconto.

Amori Luci è solo l’inizio. La trilogia  sarà un percorso a tappe che toccherà tutte le dimensioni della sua poetica: dalla carne alla luce, dalla voce alla visione. Un progetto ambizioso e necessario, capace di coniugare la profondità del pensiero con la sincerità di chi scrive per restare. Carmen Consoli, ancora una volta, ci invita ad ascoltare con cura.