SERVIZIO IDRICO, appena approvata la tassa sull’acqua: carissima per chi va in vacanza | Costa il triplo

Rincaro bollette acqua (cataniaoggi.it-pexels)

Rincaro bollette acqua (cataniaoggi.it-pexels)

Bolletta dell’acqua, stangata in arrivo, aumenti per le seconde case: la sorpresa amara nella prima fatturazione

Con l’inizio del 2025, molti cittadini italiani si sono ritrovati a dover fare i conti con una novità tutt’altro che piacevole: l’arrivo della prima bolletta dell’acqua emessa dal nuovo gestore del servizio idrico. Una transizione annunciata, ma che ha portato con sé un significativo adeguamento delle tariffe. Il cambiamento riguarda in particolare quelle utenze che finora erano servite da gestori consortili, spesso più contenuti nei costi.

La fattura emessa per il periodo tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2025 rappresenta un punto di svolta per molti utenti. Il nuovo gestore, contestualmente all’avvio della propria gestione, ha aggiornato le tariffe del servizio idrico integrato, comprendenti acquedotto, fognatura e depurazione. Il risultato? Aumenti generalizzati, soprattutto per una precisa tipologia di utenza: quella “domestico non residente”.

L’utenza “domestico non residente” fa riferimento in particolare a chi possiede seconde case, spesso al mare o in montagna, ma anche a quegli immobili mantenuti nei luoghi d’origine da cittadini emigrati altrove. Proprio su queste categorie l’impatto è stato più evidente: aumenti a due cifre, in alcuni casi triplicati rispetto alle precedenti tariffe, stanno generando allarme e malcontento tra i proprietari.

L’adeguamento tariffario ha riguardato sia la componente variabile – cioè il costo legato ai metri cubi consumati – sia quella fissa, applicata indipendentemente dall’effettivo utilizzo dell’acqua. In molti casi, la quota fissa è quella che ha subito gli aumenti più significativi, colpendo anche chi utilizza la seconda casa solo per pochi mesi l’anno o in maniera saltuaria.

Sconti che non compensano i rincari

Sebbene siano previste alcune riduzioni nelle tariffe relative alla fognatura e alla componente variabile della depurazione, il risparmio è minimo e non bilancia in alcun modo l’aumento complessivo della bolletta. In particolare, la quota fissa per la depurazione risulta anch’essa aumentata, aggravando ulteriormente l’onere economico per i cittadini.

Va ricordato che l’aumento non è un’improvvisa iniziativa del gestore, ma è stato precedentemente autorizzato dal Consiglio direttivo d’ambito dell’Autorità regionale preposta alla regolazione del servizio idrico. Questo organismo ha dato il via libera all’adeguamento delle tariffe nell’ottica di uniformare i costi del servizio su scala regionale, ma la ricaduta sui singoli utenti è risultata immediatamente tangibile.

Contatore acqua (cataniaoggi.it-pexels)
Contatore acqua (cataniaoggi.it-pexels)

Proteste e richieste di chiarimenti

Le associazioni dei consumatori si stanno già mobilitando per chiedere trasparenza e spiegazioni su modalità e criteri dell’adeguamento. Molti cittadini si sentono penalizzati, in particolare coloro che non utilizzano stabilmente le abitazioni soggette alla tariffa “non residente”, ma che si ritrovano a pagarne il costo pieno come se ne facessero un uso continuativo.

Il nodo centrale resta l’equità della misura. L’obiettivo dichiarato di unificare le tariffe non può prescindere da un’analisi delle reali condizioni d’uso degli immobili. L’attuale meccanismo, che applica aumenti massicci a prescindere dal consumo, rischia di apparire più come una tassa sulla proprietà che come un adeguamento al servizio fornito. E mentre l’estate porta con sé il ritorno nelle seconde case, la prossima bolletta potrebbe diventare ancora più indigesta.